Cronaca nera

Stupro a Roma, arrestato un tunisino. È irregolare e aveva chiesto l'asilo

Il 30enne riconosciuto dalla vittima in foto. Fermato davanti a un bar

Stupro a Roma, arrestato un tunisino. È irregolare e aveva chiesto l'asilo

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È stato fermato uno degli uomini che ha narcotizzato e stuprato una 20enne romena (non italiana, come detto in un primo momento, ndr), adescata su Instagram e poi portata con l'inganno in un appartamento alla periferia di Roma dove si è consumata la violenza. Si tratta di Abdelkader Louatiun, 30 anni, un cittadino tunisino irregolare che ha chiesto protezione internazionale, ma ancora in attesa del documento. Noto nella zona dello spaccio di Tor Bella Monaca, con precedenti specifici.

I poliziotti del Casilino sono risaliti a lui dopo aver mostrato alcune foto alla vittima e grazie alle immagini di alcune telecamere. Lo hanno fermato davanti ad un bar dove era stato appena aggredito da alcuni connazionali per motivi di droga. Gli agenti lo hanno accompagnato al pronto soccorso prima di portarlo in commissariato, dove è stato sottoposto a fermo. Ora sono sulle tracce del complice. Erano in due, infatti, lo scorso 17 aprile quando hanno adescato la 20enne in strada e le hanno sottratto il telefonino per vedere il suo profilo Instagram. Da quel momento avevano cominciato a chattare con lei e l'avevano convinta ad andare a prendere un aperitivo in un bar della zona, dove l'avevano fatta ubriacare. Quando è stato il momento di salutarsi i due nordafricani si erano offerti di accompagnarla alla stazione della metropolitana e con una scusa l'avevano invitata in un appartamento. Qui la ragazza aveva chiesto di andare in bagno. Quando è uscita è stata spinta in una stanza buia e costretta a subire ripetutamente le violenze di entrambi: mentre uno la teneva ferma l'altro abusava di lei. Lo stupro è stato interrotto da un'altra ragazza che era nella casa. A quel punto la 20enne è stata lasciata andare ed è stata rintracciata l'indomani, in condizioni di semi-incoscienza dal fidanzato che, preoccupato perché non rispondeva al telefono, l'aveva localizzata con la app del cellulare in via di Torrenova, in zona Torre Angela. Accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale di Tor Vergata i medici le hanno riscontrato la violenza e l'hanno dimessa con una prognosi di 40 giorni. Poi la giovane è andata in commissariato a presentare una denuncia e a tracciare l'identikit dei due aggressori, riconoscendo in foto il tunisino, che è stato rintracciato e arrestato.

Ora il 30enne è nel carcere di Regina Coeli in attesa della convalida.

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