Cronaca locale

Quel "Suv dei cieli" e i due precedenti con morti e feriti. I controlli demandati a ditte specializzate

Il "Pilatus PC-12" è un aeromobile che può trasportare persone e merci. È ritenuto un mezzo affidabile, ma gli incidenti a Ravenna e negli Usa aprono interrogativi sulla sicurezza

Quel "Suv dei cieli" e i due precedenti con morti e feriti. I controlli demandati a ditte specializzate

Lo hanno battezzato «Suv aereo definitivo» perché il Pilatus PC-12, come la vettura, è un velivolo, detto banalmente, multiuso. Può infatti trasportare passeggeri ma anche merci o la combinazione dei due. L'aereo precipitato ieri a San Donato Milanese, causando la morte di otto persone, era un velivolo da turismo cioè per il trasporto passeggeri. È ancora presto per definire le cause dell'incidente, anche se si parla di un possibile guasto meccanico.

Diversi testimoni, infatti, hanno affermato che «l'aereo aveva un motore in fiamme ed è venuto giù in picchiata, non si sono viste manovre, è proprio precipitato». Che sia stata poi un'avaria imprevista o una procedura di manutenzione ai limiti della sicurezza a stabilirlo saranno le indagini e le perizie tecniche. La manutenzione, ogni 100 ore di volo a secondo del tipo di velivolo, è di solito eseguita da tecnici di aziende specializzate, alle quali si rivolgono i proprietari privati degli aeromobili, come il miliardario Dan Petrescu.

Si tratta comunque di un aereo affidabile, secondo il produttore svizzero Pilatus Aircraft, entrato in servizio nel 1994 e ancora in produzione. Sono circa 1.800 i velivoli consegnati nel mondo in diverse versioni, sei per l'esattezza, alle quali si aggiunge anche una militare. È un aereo utilizzato per il trasporto leggero e l'utenza d'affari, con la cabina pressurizzata, monomotore ad ala bassa. Quello che si è schiantato nell'hinterland milanese è un Pilatus PC-12/47E, immatricolato sei anni fa, che rispetto alla versione iniziale ha un peso al decollo aumentato e un motore turboelica Pratt & Whitney. Il fatto che sia un monomotore è stata una scelta dell'azienda produttrice che aveva l'obiettivo di consentire dei costi d'acquisto e di manutenzione abbastanza contenuti, se rapportati a velivoli bimotore della stessa categoria. Il prezzo di questo aereo parte da circa 4,4 milioni di dollari e aumenta a seconda della versione. Quella base può trasportare fino a 10 persone, pilota compreso, mentre in quella Vip è previsto un comfort maggiore con sei posti. Inoltre, la cabina può essere configurata in modalità conferenza.

Il Pilatus PC-12 ha una velocità di crociera di circa 290 nodi (oltre 530 km/h) e può volare per circa 3.300 km, coprendo, dall'Italia per esempio, tutte le rotte europee e del Nord Africa. Non sono molti gli incidenti che hanno visto protagonista questo aereo. In Italia era già accaduto nel 2011, quando un Pilatus Pc-12 è precipitato subito dopo il decollo vicino all'aeroporto di La Spreta, alle porte di Ravenna, causando 11 feriti. Uno schianto più recente è avvenuto negli Stati Uniti, poco lontano dall'aeroporto di Chamberlain, nel South Dakota. Il 1° dicembre 2019, infatti, questo modello di aereo si è schiantato poco dopo il decollo, come a San Donato e a Ravenna, provocando nove morti. In quel caso, ci furono delle controversie legali che addebitavano all'azienda svizzera dei «progetti critici e difetti del sistema» ed elencavano 29 incidenti che vedevano coinvolto il PC-12. Resta tuttavia un dato di fatto: gli esperti del settore aeronautico statunitense hanno affermato che, dal 1994 al 2016, questi aerei «avevano accumulato oltre 5 milioni di ore di volo con zero incidenti mortali per guasti al motore».

Ma negli ultimi 5 anni gli schianti mortali sono stati due con 18 vittime.

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