Guerra in Ucraina

Tensione in cielo: mig russo "caccia" un drone Usa

Intercettato prima del confine. Kiev sfonda a Sud e punta la Crimea, Mosca spinge a Est

Tensione in cielo: mig russo "caccia" un drone Usa

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Per certi aspetti sembra di essere tornati indietro di mesi con una battaglia sul campo che sembra non avere fine. Le linee più calde del fronte sono diverse, quella dove i combattimenti sembrano più intensi è sul fronte orientale del Donetsk. Qui le truppe russe cercano di avanzare verso i vecchi obiettivi persi, Lyman, Bakhmut e Avdiivka ma sono state respinte dalle milizie di Kiev. I combattimenti sono molto intensi e violenti, così come va avanti la controffensiva ucraina nella parte sud-orientale del Paese in particolare a Melitopol e nella regione di Zaporizhzhia.

Qui, l'esercito di Kiev ha sfondato la più fortificata linea difensiva russa e continua velocemente nella sua avanzata. La conferma arriva dall'istituto americano per lo studio della guerra. Un comandante ucraino riferisce che le sue truppe «hanno incontrato solo gruppi logistici russi e ora le cose sono più facili» dopo lo sfondamento e l'obiettivo ora diventa la Crimea. La Penisola è l'area più contesa e il grande target della controffensiva ucraina. Recuperare terreno in questa zona avrebbe per Kiev un altissimo significato militare ma anche di immagine. Diversa la situazione nella zona Est del Paese dove la Russia ha concentrato 110 mila soldati nel tentativo di portare avanti un'offensiva nelle regioni di Donetsk e di Kharkiv. Di questi, 45 mila combattono cercando di avanzare verso Kupyansk e 48 mila verso Lyman, come ha riferito il portavoce delle forze orientali ucraine Ilya Yevlash. L'esercito ucraino in quel settore avrebbe il controllo della situazione ma la pressione si fa importante.

Per l'ennesima volta, da registrare tensione sui cieli. Ieri un jet militare russo Su-30 si è alzato in volo per intercettare un drone da ricognizione americano sul Mar Nero che si stava avvicinando al confine russo. Secondo quanto riferito dal Centro nazionale per il controllo della Difesa russo, il drone era un MQ-9A Reaper dell'aviazione Usa che, una volta avvicinato, «ha fatto una inversione a U allontanandosi». Clima teso anche sul Mar Nero dove la marina militare ucraina denuncia che i russi hanno schierato un'altra nave lanciamissili equipaggiata con otto missili da crociera Kalibr. Secondo Kiev sarebbe otto le navi russe schierate nel Mar nero mentre una si troverebbe nel Mar di Azov. La strategia ucraina, oltre a quella di terra, è anche portare scompiglio in Russia grazie all'utilizzo di droni. La notte scorsa, i sistemi di difesa antiaerea russi hanno fermato attacchi ucraini nelle zone di confine di Briansk e Kursk. «La difesa ha rilevato e distrutto in volo i due droni», dice il ministero dell'Interno di Mosca. Un drone ha però colpito un condominio a Kursk, rompendo vetri e danneggiando l'edificio senza però provocare vittime.

Da parte del presidente ucraino Zelensky, l'ennesimo appello all'Occidente su uno dei temi più odiosi di questo conflitto. «Gli Stati Uniti hanno adottato una decisione sulle nuove sanzioni contro individui ed entità russi coinvolti nella deportazione criminale di bambini ucraini dal nostro territorio. Stiamo lavorando su misure sanzionatorie simili da parte dei nostri partner. La deportazione dei bambini è una politica genocida russa che merita condanna da parte di tutti nel mondo».

La buona notizia del giorno arriva da Odessa, dove un'altra nave cargo carica di grano, la seconda, è salpata nonostante il mancato rinnovo dell'accordo con la Russia sulla esportazione di cereali e le bombe russe sui depositi. La nave batte bandiera liberiana ed è di proprietà un operatore di Singapore.

Un piccolo segnale positivo in un contesto che è e rimane un dramma quotidiano.

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