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Udine passa al centrosinistra. Ma solo con l'appoggio dei 5s

Dopo la batosta alle regionali in Friuli-Venezia Giulia il centrosinistra strappa una vittoria a Udine

Udine passa al centrosinistra. Ma solo con l'appoggio dei 5s

Dopo la batosta alle regionali in Friuli-Venezia Giulia il centrosinistra strappa una vittoria a Udine. Il sindaco uscente del centrodestra, Pietro Fontanini, si ferma al 47,2%, superato al ballottaggio da Alberto Felice De Toni (nel tondo), candidato della coalizione di centrosinistra, nuovo sindaco con il 52,8%, circa duemila voti in più. Per battere il centrodestra è servita un'alleanza molto larga che include il Pd, il Terzo Polo, Verdi, Sinistra, la civica di De Toni ma soprattutto il M5s. I grillini avevano inizialmente candidato il proprio esponente, Ivano Marchiol, che dopo il primo turno - al quale aveva riscosso il 9,24% dei consensi - ha stretto un accordo con De Toni. Al primo turno era in vantaggio il centrodestra. Ma non si tratta di un vero e proprio ribaltone, perché - come già prudentemente aveva avvertito il candidato di centrodestra - mentre la regione è incline al centrodestra, la città di Udine è sempre stata contendibile per la sinistra (il precedente sindaco era infatti Pd). Si tratta comunque della prima vittoria dei dem, dopo una serie di flop elettorali a partire delle politiche del 2022. Quanto basta alla segretaria Elly Schlein per esultare: «Una bellissima notizia». Un risultato che conferma una tendenza nota, cioè la vulnerabilità del centrodestra ai ballottaggi quando - come a Udine - tutti gli altri schieramenti, dal Pd al M5s, si coalizzano su un unico candidato. «Con bel lavoro di squadra siamo riusciti a ribaltare i pronostici» commenta il senatore M5s Stefano Patuanelli. Un modello da trasportare a livello nazionale, secondo Debora Serracchiani («Se riusciamo a trasferire questa forza, questa determinazione, questa unità anche a livello nazionale, la partita la possiamo vincere»), anche se l'accordo nazionale Pd-M5s finora non è riuscito. All'orizzonte più prossimo c'è un'altra tornata amministrativa.

Il 14-15 maggio si voterà in quasi 800 comuni, di cui 13 capoluoghi di provincia, da Ancona, Brescia, Imperia, Treviso fino a Siena, Pisa e Massa. Proprio in Toscana è andata nei giorni scorsi la Schlein, anche se il campo largo con la sinistra radicale e il M5s sono riusciti a metterlo in campo sono in poche città.

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