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Un'altra sciagura per la Regione Calabria: De Magistris si candida a governatore

Il sindaco di Napoli scende in campo. Ma c'è già l'altolà del Pd e dei grillini

Un'altra sciagura per la Regione Calabria: De Magistris si candida a governatore

Quando, a inizio mese, ebbe questa sortita, molti pensarono, o sperarono, che Luigi de Magistris avesse fatto una delle sue battute modello Pulcinella. Ed invece, trascorse appena due settimane, il sindaco di Napoli ufficializza quella sparata: «Mi candido a presidente della Regione Calabria». E così, d'un tratto, su questa povera terra, bellissima quanto disgraziata, che per appena 8 mesi ha trovato un periodo di distensione con Jole Santelli, piomba un'altra sciagura.

Dopo la morte prematura della tenace presidente, assume il ruolo di facente funzioni Antonino Spirlì (che il centrodestra non avrebbe intenzione di candidare), passato da Forza Italia a Fratelli d'Italia e infine alla Lega, inquieto, eccentrico scrittore e giornalista devoto alla Madonna. Adesso un altro cataclisma si abbatte sulla regione. Le elezioni sono previste per l'11 aprile. De Magistris, ieri in terra calabra, ha dato avvio della campagna elettorale: «Sono indissolubilmente legato a questa terra. Mi candido per amore della Calabria».

Dopo aver ridotto Napoli in macerie (e come ultimo regalo la lascerà pure senza sindaco per alcuni mesi), ora l'ex pm che ha prestato servizio a Catanzaro ad inizio carriera, si prepara a portare sventura anche nel profondo Sud. Giggino è «consapevole dell'impresa che appare impossibile, ma nulla è impossibile se c'è la volontà».

Un'impresa impossibile però l'ha già ottenuta: mettere d'accordo centrodestra e centrosinistra, entrambi furiosi contro l'ex pm.

«La Calabria non può essere una colonia per chi viene da altre realtà dove già ha arrecato gravi danni. Non è un luogo per appagare sete di poltrone e quindi De Magistris offende i calabresi e umilia la sinistra locale», il pensiero del senatore Maurizio Gasparri, responsabile settore Enti Locali di Forza Italia.

Anche Matteo Salvini è sdegnato: «Mancanza di rispetto sia per i cittadini napoletani che per i calabresi, ormai la fame di poltrone della sinistra non conosce limiti».

E la Lega in Campania è sul piede di guerra. «De Magistris getta la maschera. La terza città d'Italia abbandonata a sé stessa per mere ambizioni politiche personali del primo cittadino. Adesso sappiamo il perché del nulla amministrativo di questi anni. Con de Magistris scritte le peggiori pagine della storia politica di Palazzo San Giacomo».

I dem, che non hanno ancora un candidato, hanno escluso la possibilità di un accordo con De Magistris. La senatrice Pd, Valeria Valente twitta: «Mi sembra una scelta coerente con il suo atteggiamento e l'epilogo perfetto di un uomo politico incoerente e incapace». E lui spavaldo: «Il mancato appoggio del Pd è semmai un motivo in più per decidere di candidarmi». Ma non è scontato neanche l'appoggio del M5s. Solo il chiacchierato filosofo Nicola Morra è dalla sua, dato che in Calabria è stato eletto senatore.

Gli unici contenti sono i comunisti. E parte il valzer delle alleanze. Carlo Tansi, l'ex capo della protezione civile regionale calabrese, leader del movimento civico Tesoro Calabria, conferma la sua ricandidatura e mostra a de Magistris segnali di apertura.

Cosa non si farebbe per restare a galla.

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