Coronavirus

Vaccino, arriva Bill Gates "Lo pagherò io al mondo"

L'ex numero uno di Microsoft sarà "sponsor" del progetto italo-inglese di Pomezia e Oxford

Vaccino, arriva Bill Gates "Lo pagherò io al mondo"

Bill Gates è un ottimista naturale, ma questa volta anche per lui è troppo presto per cercare il lato positivo delle cose. «Forse ne trarremo qualche insegnamento su noi stessi e sui benefici della cooperazione, ma non sono ancora arrivato a quel punto». Per ora l'epidemia di coronavirus è solo «una cosa terribile»: per usare la definizione che ne dà il fondatore di Microsoft, è «come una guerra mondiale, con la differenza che oggi siamo tutti dalla stessa parte». E dunque l'unico imperativo, come ha spiegato il miliardario in un'intervista al quotidiano britannico The Times, è lottare. Gates, secondo uomo più ricco del Pianeta secondo Forbes e grande filantropo, ha deciso di farlo mettendo a disposizione il proprio patrimonio per la produzione di un vaccino contro il Covid-19, una volta trovata la formula efficace. I colloqui con le case farmaceutiche, ha detto, sono già in corso soprattutto per quanto riguarda il «ChAdOx1 nCoV-19», il vaccino messo a punto dal Jenner Institute dell'Università di Oxford, finanziato dal governo di Londra e realizzato in collaborazione con l'azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia. Per Gates la virologa responsabile del progetto, Sarah Gilbert, è «straordinaria» e quello che sta guidando è «uno dei più importanti sforzi in corso».

L'imprenditore parla dalla sua casa di Seattle, dove sta trascorrendo l'isolamento insieme alla moglie Melinda e ai tre figli Jennifer, Rory e Phoebe, rispettivamente 23, 20 e 17 anni. «Non credo che la nostra situazione sia molto diversa da quella degli altri», ha ammesso commentando le difficoltà della convivenza forzata la prole, pur ammettendo che una villa da 100 milioni di dollari come la sua consente a tutti di prendersi i propri spazi. È proprio con la consorte che, nel 2000, Gates ha dato vita alla Fondazione che porta i nomi dei due coniugi e che ora, forte dell'esperienza acquisita negli anni nel contrasto ad altre malattie, dalla poliomielite alla malaria fino all'Aids, scende in campo nel tentativo di contenere l'attuale pandemia di coronavirus. Se dopo i test sugli umani - appena partiti nel Regno Unito con un migliaio di volontari - il vaccino di Oxford dimostrerà di funzionare, ha assicurato il filantropo al Times, «io e altri in un consorzio faremo in modo che sia prodotto in modo massiccio». L'obiettivo ambizioso è di produrne in quantità sufficienti per il mondo intero.

Un contributo economico importante alla causa è in arrivo dal «Coronavirus Global Response Summit», conferenza virtuale programmata per il 4 maggio, a cui parteciperà anche l'Unione europea, oltre ad Arabia Saudita, Sudafrica e Giappone. Il proposito è di arrivare a raccogliere, tra governi e organizzazioni internazionali, almeno 7 miliardi e mezzo di euro da utilizzare per la battaglia al Covid-19 e dunque in primis per la ricerca, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di un vaccino in grado di rallentare il contagio. La strada da seguire, secondo l'ex patron di Microsoft, la traccerà la scienza, e la politica potrà solo adeguarsi.

Nella speranza di limitare quei danni che in buona parte sono ormai fatti: «Credo - ha concluso Gates - che questa generazione sarà segnata per sempre dalla pandemia».

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