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Prandelli crede nel ribaltone: "Ma è ora di chiudere la porta"

Per la Fiorentina contro il Bayern basta l’1-0: "Però in Europa nessuno gioca per difendersi. L’andata? Non dobbiamo sentirci vittime"

Prandelli crede nel ribaltone: "Ma è ora di chiudere la porta"

di Nino Tarantino

Firenze - L'Europa alza l'asticella, per la Fiorentina è il momento del gran salto. Obiettivo prestigioso per la squadra di Prandelli quello che chiama stasera i viola all'impresa per tagliare il traguardo dei quarti di finale di Champions e per continuare a scrivere la storia dell'era Della Valle.

Sia chiaro che di impresa bisognerà parlare perché l'appuntamento di coppa si scontra con il peggior score della gestione Prandelli ed estromettere una corazzata come il Bayern diventa faccenda assai complicata. E dire che gli strascichi dell'andata, le malefatte di Ovrebo, sono state ben metabolizzate da queste parti anche se non mancherà di certo qualche tirata d'orecchie da parte del pubblico all'indirizzo dell'arbitro norvegese. Pronta un'eventuale pañolada nel caso lo spagnolo Mallenco, lui sì avvezzo ai costumi ispanici, dovesse uscire dal seminato come il collega scandinavo.

Perché la rete in fuorigioco di Klose che sancì il 2-1 per i bavaresi all'andata, sposta di molto i termini della sfida per la viola, costretta ad inseguire e di conseguenza scoprirsi, cosa che in casa gigliata suona più che un campanello d'allarme vista la fragilità difensiva che sembra essersi impossessata dei toscani. Suonano funeste le diciassette partite consecutive con almeno un gol subito tanto da far dire a Prandelli «che è l'ora di chiudere la porta». Ma statistica vuole che in Europa difficilmente il risultato sia avaro di marcature, e Prandelli sa che il Bayern è squadra che può metterti in difficoltà: «Sarà un problema di atteggiamento e di ordine. Se guardiamo le statistiche europee non vedo squadre che non subiscono gol, il calcio è cambiato, anche le formazioni in trasferta puntano sul gioco offensivo».

Quindi è necessario invertire la rotta: «Bisognerà avere la forza di non pensare più alla gara contro la Juve, concentrarsi su questa nuova straordinaria opportunità. Attenzione a non farsi prendere dalla foga. Loro, se gli concedi qualche metro di troppo, sono devastanti. Van Gaal è convinto di segnare? Beato lui che ha queste certezze», chiosa Prandelli, alla ricerca innanzitutto della prestazione, in un momento di difficoltà: «L'emergenza è aumentata con la tegola Mutu, anche se gare come questa servono per aumentare la fiducia dei giocatori. Se riusciremo a fare la partita che vogliamo avremo anche ripercussioni positive in campionato».

Quel che fa sperare il popolo gigliato è che proprio in Champions League la Fiorentina ha messo in mostra il suo miglior calcio, tre vittorie su tre in casa, con lo scalpo del Liverpool che funge da sprone per l'undici viola. La prestazione dell'Allianz Arena conforta. Tanti aspetti positivi, che forse contagiano il tecnico fiorentino fino al punto di annunciare la formazione con la novità di Felipe terzino sinistro.

Gli orrori arbitrali dell'andata, come li hanno definiti qui, fanno da leit motiv, viene il dubbio che l'occasione che si presenta nasca già con il tarlo del dubbio: «Gli episodi di Monaco non hanno tolto la gioia - spazza il campo Prandelli - tranne il fatto di sentirsi in imbarazzo per situazioni che hanno condizionato il risultato. Noi però non dobbiamo sentirci vittime, siamo ormai maturi per gare come queste». A presidio della regolarità della contesa l'Uefa ha designato quell’Alberto Undiano Mallenco, arbitro spagnolo, che a riguardare i numeri non è di ottimo auspicio per i viola visto che proprio lui arbitrò il recente Fiorentina-Bayern del 5 novembre 2008 concluso con gol per parte che in definitiva spegneva le residue speranze dei gigliati di approdare alla fase ad eliminazione diretta.

A supporto della causa viola potrebbe però essere presente il presidente federale Giancarlo Abete, invitato dai fratelli Della Valle, lui che l'indomani degli errori in Baviera chiese a Platini maggior attenzione viste le nefandezze - testuali parole - di cui era stata vittima la Fiorentina.

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