Previdenza e pensioni

Lavoro, quando non è legittimo licenziare in età da pensione

Il recesso ad nutum è una modalità particolare che va oltre le norme previste dal Codice Civile. La formula può essere esercitata quando il lavoratore ha raggiunto 70 anni e 7 mesi di età

Cosa è il recesso ad nutum e quando non è legittimo licenziare in età da pensione

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Cosa è il recesso ad nutum e quando non è legittimo licenziare in età da pensione

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La Legge Fornero, nota come D.L. 201/2011, ha introdotto una disposizione che consente ai datori di lavoro di licenziare senza motivazione un dipendente che raggiunge i limiti di età stabiliti per la pensione di vecchiaia. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha precisato che questa possibilità dipende non solo dalla maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi, ma anche dalla concreta erogazione della prestazione previdenziale all'interessato. Ecco come funziona il recesso ad nutum.

I requisiti

Per quanto riguarda i licenziamenti ad nutum sono attuabili per i lavoratori assunti in prova, i dirigenti, per i lavoratori domestici, i lavoratori ultra­sessantacinquenni e le lavoratrici ultra­sessantenni in possesso dei requisiti pensionistici. La misura riguarda anche gli atleti professionisti. Il processo di dismissione non può avvenire fino a che non si è raggiunta la finestra temporale per la effettiva decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia. Secondo la normativa, il recesso ad nutum può essere esercitato quando il lavoratore ha raggiunto i 70 anni e sette mesi di età.

La parola alla Cassazione

In merito a questa formula la Corte di Cassazione ha specificato che il recesso ad nutum non può essere effettuato solamente sulla base del raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi per la pensione di vecchiaia. È necessario che la prestazione previdenziale sia effettivamente giuridicamente conseguibile dall'interessato. In altre parole, il licenziamento è legittimo solo se la pensione viene erogata immediatamente al lavoratore che ne ha diritto.

Attraverso l’Ordinanza n. 13181/2018, è stato ribadito che il licenziamento di un lavoratore in possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia può avvenire solo se la prestazione gli viene erogata immediatamente. La possibilità di ottenere la pensione deve essere reale e non soggetta a ritardi o ostacoli burocratici.

La Cassazione ha anche sottolineato che il diritto al licenziamento ad nutum si configura come una sorta di premio al lavoratore per il raggiungimento dei requisiti pensionistici, e tale misura può essere legittimamente esercitato solo se la pensione viene effettivamente erogata.

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