Previdenza e pensioni

In pensione a 62 anni, ecco i possibili scenari

Nel 2025 potrebbe verificarsi il passaggio a Quota 41 per tutti. Nel 2024, invece, si potrebbe ancora approfittare di Quota 103. Il 26 giugno il governo si confronterà ulteriormente con i sindacati

Uno sportello dell'Inps
Uno sportello dell'Inps

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In pensione a 62 anni, tutte le informazioni

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Anche nel 2024 sarà possibile andare in pensione a 62 anni? Dopo un confronto con i sindacati il governo potrebbe definire a breve la strategia migliore per introdurre la riforma che riproporrà Quota 103 per un altro anno. Si potrà anticipare di 5 anni il pensionamento rispetto al normale processo per il raggiungimento della vecchiaia. Per le donne invece, rispetto all’opzione che anticipa la pensione, le tempistiche si accorciano di un solo anno e dieci mesi. Quota 103 ha già riscosso successo, infatti nei primi quattro mesi del 2023 ha ampiamente superato le cifre raggiunte da Quota 102 nel corso dello scorso anno.

Come funziona

Quota 103 prevede che la somma tra età anagrafica e anni di contributi debba risultare 103, proprio come indicato dal nome. Oltre ai 62 anni di età sono richiesti almeno 41 anni di contributi versati. Inoltre la misura non prevede che la pensione venga sommata con i redditi da lavoro. Chi approfitta di questa opportunità non potrà ricevere un assegno che sia più del quintuplo del trattamento minimo previsto dall’Inps. Questa regola è valida fino al compimento dei 67 anni. La cifra minima prevista dall’ente ammonta a 567,94 euro, di conseguenza il massimale mensile è di 2.839,70 euro.

Le finestre mobili

Come Quota 100 e 102 anche Quota 103 prevede delle finestre mobili. Questa opzione ritarda la decorrenza della pensione rispetto alla data di maturazione dei requisiti. Nello specifico i lavoratori del settore privato provvedono ricevono la prima erogazione dopo tre mesi dal raggiungimento delle condizioni. I dipendenti del settore pubblico, invece, dovranno attendere sei mesi e per quelli del comparto scuola la decorrenza inizia dall’1 settembre 2023. I requisiti devono però essere maturati entro la fine dell’anno, questo significa che la possibilità riguarda coloro che sono nati entro il 1961.

La conferma per il 2024

Il governo dovrà organizzare al meglio le risorse da destinare alla misura e successivamente sarà necessario indicare tutte le specifiche all’interno della nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza. Questa possibilità consentirebbe a chi per pochi giorni, anagraficamente parlando, non è riuscito a rispettare i requisiti per accedere alla misura, tra questi coloro che nel 2024 raggiungeranno 41 anni di contributi oppure i nati nell’anno 1962. Intanto il 26 giugno il governo si confronterà sulla previdenza, la discussione sul tema era stata interrotta a febbraio.

All'ordine del giorno ci sarà proprio la questione degli anticipi pensionistici.

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