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Puntate itineranti e più spazio all'attualità. È la "Domenica In" numero 15 di Mara Venier

Trasferte in Emilia-Romagna e, per Natale, in Umbria. Fra tre giorni ospite Verdone

Puntate itineranti e più spazio all'attualità. È la "Domenica In" numero 15 di Mara Venier

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Che ci crediate o meno, Mara Venier rinnova il proposito da anni puntualmente disatteso: «Questa sarà la mia ultima Domenica In - spergiura -. È vero: lo dico sempre e non mantengo mai, così non mi crede più nessuno. Il fatto è che poi il programma va così bene, anzi sempre meglio, che la tentazione è troppo forte e non so dire di no. A me Domenica In ha dato tutto». Ma stavolta sembrerebbe proprio decisa: «Renzo Arbore, mio compagno per 12 anni, me lo ha insegnato: Bisogna lasciare quando si è in alto, non quando si cade. Sì: è bello che le donne mature possano ancora offrire la propria professionalità. Però a un certo punto mollare è giusto. Ho letto da qualche parte che mi sto separando da mio marito. E io che non lo sapevo».

Così, in attesa di registrare l'ennesimo, fallace addio, l'edizione numero quindici targata Venier riprenderà (questa domenica alle ore 14 su Raiuno) con almeno due novità: alcune puntate itineranti, e un maggior spazio dato all'attualità. «Vorrei chiudere la mia ultima Domenica In - insiste Mara - tornando ad un'idea della prima: ogni due mesi una puntata in giro per i teatri d'Italia, portando il programma direttamente in casa degli spettatori. Uno dei ricordi di cui vado più orgogliosa fu la diretta che negli anni '90 facemmo da New York, per gli italo-americani di laggiù. E soprattutto dopo la pandemia, quando entravo nelle case da cui gli italiani non potevano uscire. Ora potrò uscire io, a trovarli». Già questa domenica avrebbe voluto trasferirsi a Cesena: «Per portare alla gente dell'Emilia-Romagna il nostro calore, la nostra simpatia. Poi sono sopravvenute difficoltà organizzative. Ma l'appuntamento è solo rimandato. E a Natale saremo in Umbria». Quanto all'attualità, «me ne sono già occupata, con la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi. Così stavolta avrà ancora più spazio. Inizieremo da un'intervista a Daniela Di Maggio, madre di Giò-Giò: Giovanbattista Cutolo, il musicista di 24 anni ucciso a Napoli il 31 agosto per un motorino parcheggiato male». Avrà il suo spazio anche la politica? «Non credo. Anche se durante la pandemia feci dei collegamenti con varie figure istituzionali. Però una bella intervista a Giorgia Meloni, da donna a donna, la farei». Altri ospiti della prima puntata saranno i Pooh. Carlo Verdone, Matteo Garrone, The Kolors, Matteo Bocelli.

Innumerevoli gli aneddoti sulle quindici stagioni alla guida del programma festivo più popolare di sempre. «Ricordo Arnold Schwarzenegger che, infastidito dall'auricolare per la traduzione, lo gettò in terra ben tre volte, obbligando ogni volta un tecnico a raccattarglielo. Alla quarta mi feci tradurre per lui la seguente frase: Se lo fa ancora lo mando a quel paese. E Madonna? L'aspettammo invano per un'intervista dalle 14 alle 19, reclusi dai suoi body guard in una stanza d'albergo. Alle 21,30 me ne andai, annullando tutto. Alle 22 mi chiama la sua segretaria scusandosi e proponendo d'intervistarla in quel momento. Grazie tante, risposi, ma sono già a letto». Se la (apparentemente) incrollabile decisione divenisse realtà, cosa farà Mara? «Mi dedicherò di più a mio marito, alla mia linea di moda, ad un altro programma. Anche se forse Domenica In è l'unico che io possa condurre: non mi vedrei da nessun'altra parte. Eppure non ho mai avuto tante offerte come da quando sono in età pensionabile. Comunque non riesco più a fare progetti a lungo termine.

Vivrò giorno per giorno».

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