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Le ragazze in tanga alla kermesse dell'Udc imbarazzano Casini

Al raduno di fine anno a Firenze i dirigenti trovano ballerine seminude e danze sexy. Alcuni se ne vanno. Casini strizza l'occhio alla candidatura di Monti

Le ragazze in tanga  alla kermesse dell'Udc  imbarazzano Casini

Firenze - Babbo Natale c’era, ma questa volta aveva indosso solo completino intimo e autoreggenti. Quest’anno niente capannucce illuminate o alberi addobbati, ma lustrini e paillettes attaccate a dei microtanga. L’Udc ha cambiato volto e, forse per tirarsi su il morale, ha organizzato la tradizionale festa di Natale a Firenze in stile «hot». Sul palco della discoteca-ristorante Otel (un po’ fuori città) sono salite ballerine in reggiseno e perizoma che hanno intonato un «sexy Jingle Bells» davanti agli occhi sbalorditi e imbarazzati dei dirigenti nazionali e regionali del partito erede di De Gasperi.

E pensare che, oltre all’eurodeputato Carlo Casini, ai deputati toscani Poli, Bonciani e Bosi, al coordinatore regionale Zirri, ai consiglieri regionali Del Carlo e Carraresi, al consigliere comunale Pieri e ai vari eletti in tutta la regione era stato invitato (ed era pure venuto) anche il leader del partito, Pier Ferdinando Casini, che quando sono entrate le «terzopoline» sul palco ha iniziato a balbettare, strabuzzando gli occhi. «È necessario sostenere il governo Monti – ha detto - altrimenti il Paese rischia la bancarotta. Non siamo più un piccolo partito, bisogna puntare a un allargamento a Fli e Api in occasione delle amministrative. Siamo stati all’opposizione con i governi Prodi e Berlusconi, la prossima volta vorrei essere fra quelli che le elezioni le vincono, altrimenti ci si annoia».

Per ora i suoi non si annoiano affatto. Sebbene Casini provasse a illustrare le posizioni dell’Udc, lo sguardo dei militanti era rivolto da tutt’altra parte. In verità, il presidente dell’Unione di Centro è dovuto correre in stazione prima della fine dello spettacolo, per prendere un treno per Bologna dove lo aspettava la madre.
A gustarsi lo show sono rimasti tutti gli altri 450 invitati (35 euro a testa), alcuni dei quali si sono risentiti della scelta poco sobria di una discoteca per lo scambio degli auguri. «Non si è trattato di una nostra scelta – replica l’onorevole Bonciani, da poco fuoriuscito dal Pdl - quelle ballerine facevano parte del pacchetto-cena, essendo quel locale anche una discoteca.

Noi non sapevamo, se avessimo potuto scegliere ne avremmo fatto a meno». Qualche vecchio democristiano seduto nelle prime file, infatti, non ha gradito il balletto «sexy Jingle Bells». Qualche anziana signora, nostalgica dei tempi di Fanfani, Andreotti, Forlani e De Mita, si è persino alzata dal tavolo stizzita, quando le ballerine hanno cominciato a dimenarsi mezze nude.
«A parte i loro bei corpi, non c’era altro di sexy – continua Bonciani, nuovo alle cene di Natale dell’Udc - se fossero state delle ragazze brutte, nessuno se ne sarebbe accorto.

È chiaro che la vecchietta settantenne si risente se vede certe cose, anche se le veline di Striscia la Notizia sono molto più osé». Il consigliere regionale Carraresi dice di non essersi accorto di nulla (forse perché era uscito a fumare), ma che comunque «non è successo nulla di scandaloso. Uno spettacolo del genere può piacere oppure no». Come disse il ragionier Filini a Fantozzi quando voleva fargli mangiare la «grigliata di pesce ratto». Alla fine Casini ha aggiunto: «L’Udc deve diventare un partito che assomigli sempre di più al Ppe, che non è la diaspora democristiana». Quella semmai si verificherà se l’Udc continuerà con queste cene.

Forse è arrivata l’ora di togliere lo scudo crociato dal simbolo.

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