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Il re delle scuse: «Sesso mercenario? No, è fisioterapia»

Vicchiano (Pisa)Che cos’è il genio? Per la combriccola di «Amici Miei» non ci sono dubbi. «È fantasia, intuizione, decisione e rapidità di esecuzione» chiosava l’indimenticato Ugo Tognazzi nei panni del conte Mascetti. Tutte doti, quelle che l’attore ha trasformato in una citazione “cult”, che in fondo non dovrebbero far difetto agli appassionati delle “ronde del piacere”. Specie ora che, da un capo all’altro d’Italia, gli habituè degli incontri trasgressivi devono fare i conti con la legge. Non solo divieti e ordinanze, ma soprattutto lo spauracchio della multa che arriva a casa e può finire sotto gli occhi della consorte.
Ecco dunque la necessità di fornire una spiegazione plausibile, attingendo a piene mani dall’italico genio. Ma è proprio quando una di quelle componenti - fantasia, intuizione, decisione, rapidità d’esecuzione, più una discreta dose di faccia tosta - viene a mancare, che il genio cede il passo alla più partenopea arte di arrangiarsi. Capita così che, «pizzicati» in dolce compagnia e con una manciata di secondi a disposizione per tirare fuori dal cilindro una scusa plausibile, i maschi nostrani forniscano ai vigili urbani le scuse più assurde. Il campionario di giustificazioni, già estremamente vario, è in continua evoluzione a seconda che la compagnia di turno sia italiana o straniera, giovane o meno giovane, etero o trans.
Si va da alcuni "evergreen" delle scuse come l’impellente bisogno fisiologico («mi scappava, ho accostato e la signorina si è avvicinata») o il rifornimento di benzina («mi sono fermato al self service e quello/a mi è saltato in macchina»), ma è facile scadere in giustificazioni molto meno credibili. Come noto, nei Comuni che hanno varato l’ordinanza antiprostituzione è vietato fermare l’auto, contrattare prestazioni e accogliere a bordo prostitute. Fatta la legge, però, trovato l’inganno. E così alla polizia municipale - tenuta comunque a chiedere spiegazioni, anche di fronte a situazioni piuttosto inequivocabili - arrivano anche scuse singolari. Nella «top ten» trova spazio sicuramente quella avvenuta a Vicchiano (Pisa), e riportata dal Tirreno: un cliente in compagnia di una bella ragazza dell’Est che stava scendendo di macchina si è messo improvvisamente a fare flessioni, forse per tradire un po’ di fiatone per l’avvenuto amplesso. «Facevo ginnastica in compagnia della signorina, è la mia fisioterapista». Inutile aggiungere che la mano del vigile ha subito agguantato il blocchetto delle contravvenzioni.
Ma le scuse sono tante, tantissime.

Non c’è reparto della municipale o stazione dei carabinieri che non possa annoverare antologie di giustificazioni e florilegi di spiegazioni. Fino alla scusa forse più verosimile, ma che rischia di suonare come un boomerang: «Mi sono fermato perché l’ho vista da lontano - balbetta il cliente - e sembrava mia cugina». Un complimento alla famiglia.

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