Medicina

Le recenti frontiere della diagnostica nascono dalla biologia molecolare

Gianni Clerici

Non è più una speranza, è già certezza: la diagnostica del futuro sarà molecolare, basata cioè sulla genomica. Si avranno risposte più precise, si potranno perfino evidenziare le differenze genetiche tra i soggetti sottoposti a test specialistici. La nuova tecnologia prevede una reazione a catena della polimerasi: amplificando gli acidi nucleici si moltiplicano in miliardi di copie piccolissime dosi di materiale genetico.
Questa nuova tecnologia ha permesso di compiere molti progressi nell’ambito del progetto del Genoma umano e degli studi relativi alla sequenza di Dna e della diagnosi di patologie molto temibili come l’epatite e l’Aids. Nel 1991 Roche Diagnostics ha acquisito i diritti della tecnologia in parola (conosciuta come Pcr) diventandone leader mondiale. Pcr offre un elevato livello di sensibilità e di specificità.
Nei giorni scorsi Roche Diagnostics ha concluso con la società italiana Amplimedical l’accordo per l’utilizzo dei propri brevetti relativi alla tecnologia in parola. Il suo amministratore delegato, Luc Vierstrate, ha spiegato che per la prima volta vengono ceduti, in maniera non esclusiva, questi brevetti; ma Roche Diagnostics continuerà a sviluppare - con nuovi investimenti - questa straordinaria tecnologia.
A sua volta Paolo Boffano di Amplimedical ha dichiarato: «Grazie a questo accordo, contiamo di estendere ad altri Paesi il successo avuto in Italia e di costruire una nuova azienda biomedicale, internazionale ed innovativa, che sia in grado di offrire prodotti diagnostici caratterizzati da una completa automazione, accompagnata dalla semplicità di utilizzo».
Roche è una multinazionale (con sede a Basilea) che opera in 150 Paesi ed ha più di 65mila dipendenti. Nella sola area diagnostica lavorano diciottomila dipendenti, che hanno il compito di fornire ai medici tutte le informazioni che possano aiutarli a prendere le decisioni più giuste in fatto di prevenzione e di terapia.

Anche in quest’area la multinazionale svizzera continuerà le sue rucerche.

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