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Roma, morto in ospedale Famiglia picchia i medici Procura apre un'inchiesta

I genitori hanno aggredito l’equipe medica che ha operato il figlio al San Filippo Neri: erano appena venuti a sapere che il ragazzo era morto nel corso dell’intervento chirurgico al quale era stato sottoposto. La procura apre un'indagine

Roma, morto in ospedale 
Famiglia picchia i medici 
Procura apre un'inchiesta

Roma - Hanno aggredito l’equipe medica che ha operato il figlio non appena sono venuti a sapere che il ragazzo era morto nel corso dell’intervento chirurgico al quale era stato sottoposto. E' accaduto questa mattina all’ospedale romano San Filippo Neri.

La ricostruzione dei fatti I genitori aspettavano nella sala d’attesa l’esito dell'intervento chirurgico di asportazione della milza. Intorno alle 10 di questa mattina un primario dell’ospedale si è avvicinato dando loro la tragica notizia della morte del giovane. I genitori, secondo quanto si è appreso, hanno allora aggredito il medico e anche altro personale sanitario che faceva parte dell’equipe dell’operazione. Sono subito intervenuti gli agenti del posto di polizia.

Indagine della magistratura La procura di Roma ha subito aperto un fascicolo preliminare, mentre la Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario nazionale ha inviato i Nas. "Ho chiesto un’istruttoria ai carabinieri appartenenti al nucleo Nas della Commissione per far luce su quanto avvenuto all’ospedale San Filippo Neri di Roma - ha spiegato Ignazio Marino presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale - i carabinieri raccoglieranno tutta la documentazione che sarà presentata martedì durante la riunione dell’Ufficio di Presidenza della Commissione". "E' scovolgente - ha poi continuato Marino - non soltanto la morte di un paziente così giovane ma anche l’aggressione che è seguita a danno dei medici. Dobbiamo fermarci e riflettere sul clima di caccia alle streghe che si è instaurato ormai da tempo.

Come chirurgo ho purtroppo sperimentato il dolore e il senso di sconfitta di una morte in sala operatoria. E' necessario però non creare tensione e stress tra i tantissimi medici, infermieri e tecnici che ogni giorno si presentano in corsia con l’unico scopo di aiutare chi soffre".

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