Cronaca locale

Gualtieri non piace e Letta punta allora su Sassoli

Alla fine il Partito democratico deciderà probabilmente di puntare su David Sassoli, anche perché Zingaretti sembra starsene bene in Regione, messa meglio della Capitale

Gualtieri non piace e Letta punta allora su Sassoli

Non c’è verso, Roberto Gualtieri sembra proprio non piacere, tanto da portare Enrico letta a puntare su un altro nome, quello di David Maria Sassoli, giornalista che dal luglio del 2019 ricopre la carica di presidente del Parlamento europeo. Quest’ultimo aveva già tentato di correre a sindaco di Roma quando il 7 aprile 2013 si era candidato alle primarie del Partito Democratico per le elezioni amministrative. Era però arrivato secondo con il 28% dei voti, davanti a Paolo Gentiloni, ma alle spalle del vincitore e futuro sindaco di Roma Ignazio Marino. Adesso potrebbe riprovarci con l’obiettivo di fare fuori Virginia Raggi, attuale primo cittadino grillino.

Gualtieri scelta improbabile

Chi potrebbe mettergli i bastoni tra le ruote? Gualtieri sembrerebbe proprio di no, perché dai sondaggi non sembra riuscire a far presa sui cittadini, forse anche per colpa del suo passato.

Ricordiamo infatti che è stato ministro dell'economia e delle finanze dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021, un posto che non è mai andato tanto giù agli italiani. La sua candidatura non era stata accolta con particolare entusiasmo neanche al Nazareno, alcuni sondaggi interni avevano infatti rivelato risultati "molto al di sotto delle attese". Il nome di Gualtieri sembrava quindi già essere stato accantonato in attesa di un altro nome. Nicola Zingaretti neppure, per ora si trova bene in Regione Lazio e non pare volersi accollare tutti i problemi della Capitale. Letta nipote starebbe quindi pensando di ritirare fuori dal cappello Sassoli, che attualmente è sì presidente del Parlamento europeo, ma che a breve vedrà il suo attuale mandato scadere.

Sassoli ripiega su Roma?

L’idea del Quirinale, a cui sembra aspirasse fino a qualche tempo fa, sarebbe ormai accantonata, anche perché sembra sempre più evidente che o resterà Sergio Mattarella oppure salirà l’adesso presidente del Consiglio Mario Draghi. Per Sassoli non c’è quindi possibilità di insediarsi. O si becca Roma con le sue grane, o rischia di restarsene a casa.

Come riportato da Tpi, alcune fonti interne al partito avrebbero fatto notare che “va bene ai 5Stelle e in più Franceschini che sta perdendo tutto il potere all’interno del Pd (Enrico Letta sta facendo nomine su nomine interne in tutta fretta -vice e segreteria- proprio per neutralizzare le correnti e non dargli tempo e modo di riorganizzarsi dopo la “svolta” dell’assemblea) si prenderebbe Roma con Sassoli, e non è poco”.

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