Cronaca locale

I grandi protestano e i bimbi restano senza pasto

A farne le spese sono stati più di 2500 bimbi. La giunta Gualtieri si è trovata i manifestanti sotto le finestre del Campidoglio

I grandi protestano e i bimbi restano senza pasto

Nella giornata di ieri, lunedì 28 febbraio, il sindaco capitolino Roberto Gualtieri si è ritrovato sotto le finestre un centinaio di operatori delle mense scolastiche della Città Eterna, che hanno scioperato soprattutto per i salari ridotti e la mancanza di personale. La protesta alle porte del Campidoglio è stata indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di Roma e del Lazio. La manifestazione era contro le“pesanti ricadute sulle condizioni di lavoro” dovute al cambio di appalto avvenuto nel servizio di ristorazione scolastica degli asili nido della Capitale, delle sezioni ponte, delle scuole dell'infanzia comunali e statali, primarie e secondarie di primo grado.

La protesta

Come riportato da Il Tempo Cristina Silvestri, dirigente sindacale della Fisascat Cisl Roma, ha sottolineato che “ci sono persone che lavorano in questi appalti da 40 anni e arrivano sfinite a sera, questo non è più possibile: vogliamo lavorare, ma i diritti devono essere riconosciuti”. Alessandro Russo della segreteria regionale della Filcams Cgil ha chiesto una cabina di regia per risolvere progressivamente i vari problemi e governare un appalto che dovrà durare cinque anni e che non deve far subire alle lavoratrici le stesse criticità. Intanto Claudia Pratelli, assessore alla Scuola, ha ricevuto una delegazione di lavoratori.

Nelle prime ore del pomeriggio di ieri si è aggiunta alla manifestazione anche la mobilitazione di oltre un centinaio di precarie delle scuole comunali, nidi e materne, sotto la sigla dei Cobas scuola, ma anche di altre rappresentanze sindacali. Irene Germini, insegnante precaria ed Rsu del sindacato Cobas, ha denunciato che “da due anni a questa parte non si fa che parlare dell'importanza della scuola, ma di concreto non c'è nulla. Le scuole dell'infanzia e i nidi gestiti dagli enti locali sono esclusi da qualsiasi benefit che in questi mesi sono stati erogati allo Stato, come ad esempio le assunzioni straordinarie”. Francesco Iacovone dell'esecutivo nazionale Cobas ha aggiunto che non è ammissibile che sotto la giunta Gualtieri tante donne continuino a vivere una condizione di precarietà strutturale. Iacovone ha tenuto a dire che in ballo c’è la credibilità della stessa giunta. A minacciare di incrociare le braccia, per l'ipotesi di internazionalizzazione del servizio, anche gli Operatori educativi per l'autonomia, che ogni giorno supportano gli allievi disabili.

I bimbi rimasti col pancino vuoto

E se i grandi scioperano, a rimetterci sono i bambini. A causa della manifestazione delle mense comunali, più di 2500 bambini delle materne e delle elementari del XIV municipio sono rimasti senza cibo per tutta la giornata. Come reso noto da Repubblica verso le 15, visto che non arrivavano pasti caldi, in alcune scuole di Trionfale, Monte Mario e zone limitrofe, sono stati dati ai bambini snack e panini freddi. I genitori sono stati raggiunti da una telefonata del preside che li avvertiva del problema, chiedendo loro di andare a recuperare i figli. Alcune mamme e papà sono riusciti ad andare a soccorrere il proprio bambino, mentre altri non hanno potuto e molte creature hanno dovuto aspettare con il pancino vuoto che arrivassero i familiari. Un genitore del plesso Taverna dell'istituto comprensivo Trionfale ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti in modo da capire di chi sia la responsabilità di quanto avvenuto.

Al municipio XIV, dove si sono verificati i problemi, la ditta Fabbro ha subappaltato parte del servizio, come consentito dalla legge. Il problema però riguarderebbe il modo in cui la Spa ha gestito i subappalti. La Fisascat Cisl ha infatti asserito che “all'interno della stessa mensa ci sono persone assunte anche da cinque ditte diverse. Questo crea disuguaglianze occupazionali. Non c'è più cooperazione nella catena di lavoro: le direttive arrivano da ditte diverse. A rimetterci sono i bambini”. Ieri in una decina di plessi dell'Ic Trionfale, dell'Ic Pablo Neruda, dell'Ic Pio La Torre, dell'Ic Donati e in alcune materne comunali sono arrivati i cestini freddi, in teoria garantiti in situazioni di sciopero, molto tardi, tra le 14 e le 15.05. Sembra che vi fossero solo due camion per effettuare consegne in 46 istituti, e uno di questi era addetto ai pasti speciali, ovvero per bambini con problemi, tipo allergici, celiaci, diabetici o che per religione non possono ingerire alcuni alimenti. Sembra che almeno loro abbiano mangiato.

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