Cronaca locale

Roma è invasa dal guano degli uccelli

Il Campidoglio decide di tornare ai megafoni mobili per cercare di allontanare gli storni dalle strade cittadine

Roma è invasa dal guano degli uccelli

A Roma non bastavano le strade zeppe di sacchi dell’immondizia e cassonetti ricolmi di pattume, adesso ci si mettono, ancora una volta, anche gli storni a invadere la città con il guano. E il Campidoglio non ha trovato soluzione migliore che tornare ai megafoni mobili per cercare di allontanare gli storni dalla Città Eterna, che di eterno al momento ha solo la sporcizia. Direttiva inoltrata e bando assegnato da 34mila euro. Come riportato da Il Messaggero le prime squadre con i megafoni contro gli storni sono già all’opera.

Il guano ricopre strade e automobili

Non è certo il primo anno che gli uccelli ricoprono di escrementi Roma anzi, ogni anno accade la stessa cosa, sempre nel periodo invernale. All’interno del documento del Dipartimento Tutela Ambientale si legge:“L'obiettivo del servizio allontanamento è quello di tutelare la salute delle persone ed evitare il potenziale rischio di incidenti”. Viene poi precisato che per convincere i volatili ad andarsene vengono “utilizzati diversi metodi”, tra i quali anche il raggio laser promosso dall’ex sindaco Virginia Raggi. Ma il più efficace, sempre secondo quanto scritto nel documento, sembra essere proprio quello sonoro. Si tratta di megafoni mobili che vengono portati sulle spalle e riproducono suoni del tutto uguali a quelli che lo storno emette in situazioni di pericolo.

Il laser non aveva portato molti frutti, praticamente cercare di allontanare gli uccelli lanciando fasci di luce verde sugli alberi non era servito a nulla. Per questo motivo si è pensato di tornare ai megafoni. Vengono prima individuati gli alberi dove dormono gli uccelli e tutte le sere viene riproposta la tecnica di allontanamento con i distress call. Una delle prime zone a essere interessata dalla procedura è stata piazza Venezia, particolarmente colpita dai volatili. Poi il Lungotevere, dall'Isola Tiberina fino a Ponte Garibaldi. Tra venerdì e sabato a Corso Trieste è stato perfino necessario chiudere la strada. A chiedere un aiuto anche gli abitanti del secondo Municipio, soprattutto i residenti di via Scandriglia che collega viale Libia e via Collalto Sabino.

Gli alberi non potati da almeno 7 anni

In questa via gli alberi pullulano e gli storni hanno deciso di nidificare proprio qui. Al di là del rumore assordante che producono, la strada è ridotta a un letamaio, con automobili ricoperte di guano e un odore irrespirabile. I pedoni, che già devono dribblare i sacchi dell’immondizia, verso sera devono anche percorrere il più velocemente possibile la strada per cercare di non essere bersagliati dalle deiezioni dei piccoli uccelli. Ma non solo i residenti non ce la fanno più, anche i commercianti chiedono a gran voce un intervento da parte del Comune. La titolare di una cartoleria ha raccontato:“Il primo problema sono gli alberi che non vengono potati da almeno sei o sette anni”. Per un commerciante in pelletteria invece il problema è l’odore:“Il tanfo che si respira qui è insopportabile e spesso le persone evitano di venire”. Anche il titolare di una erboristeria rincara la dose affermando che “basta guardare le macchine e le moto per rendersi conto della situazione. Tra l'altro con la pioggia il guano diventa scivoloso ed è molto pericoloso camminare su questa strada”.

Chi abita nella via si trova terrazzi e finestre ridotti malissimo: “Praticamente non possiamo aprire le finestre. E poi volano in picchiata a bassa quota diventando davvero pericolosi. Abbiamo scritto addirittura alla Lipu ma nessuno ha trovato una soluzione. Speriamo che i megafoni dissuasori vengano anche qui ad aiutarci”. Vediamo adesso se il sindaco neoeletto Roberto Gualtieri, dopo aver promesso ai romani di ripulire la città entro Natale, si sentirà di promettere di salvare i cittadini anche dal guano. Magari dando un bonus di 360 euro in mangime ai volatili che decideranno di andarsene. Ah no, il bonus è solo per i netturbini che non si ammalano durante il periodo natalizio.

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