Cronaca locale

Roma, sgombero di CasaPound: sei agenti finiscono in ospedale

Un agente ha ricevuto un tirapugni in pieno volto e dovrà subitre un importante intervento chirurgico di ricostruzione facciale

Roma, sgombero di CasaPound: sei agenti finiscono in ospedale

Sono sei i poliziotti rimasti feriti e finiti in ospedale durante lo sgombero a Roma del Circolo futurista di CasaPound a Casal Bertone. Anche due volanti della polizia locale sono rimaste danneggiate negli scontri. Tra i feriti un agente di 50 anni che è stato colpito al viso con un tirapugni e a breve dovrà subire un delicato intervento di ricostruzione facciale. Gli occupanti di CasaPound hanno accolto gli agenti del Reparto Mobile, giunti in ausilio alla quarantina di vigili dei gruppi Spe e Gssu che si trovavano davanti ai locali di proprietà dell'Inps in via degli Orti di Malabarba e in via Enrico Cosenz, infatti, con bombe carta, fumogeni, mazze e tirapugni.

Guerriglia per lo sgombero di CasaPound

Una cinquantina i ragazzi che hanno sferrato colpi agli agenti con la chiara intenzione di non abbandonare i locali che avevano occupato. Dopo attimi di tensione ed episodi di guerriglia a rimanere feriti sono stati i poliziotti, tra i quali un caposquadra della provincia a nord di Roma, finito al pronto soccorso dell'Umberto I con il naso fratturato e una ferita profonda all’altezza dello zigomo.

Erano giorni che la polizia locale aveva pianificato lo sgombero di casa Pound, dopo che il Tribunale di Roma aveva emesso un provvedimento nei confronti dei locali occupati, all’interno dei quali avvenivano feste, concerti, attività ricreative con somministrazione di alimenti. All’interno dei locali vi è anche una specie di deposito per lo stoccaggio di materiali edili a disposizione di un'impresa privata, al quale sono stati apposti i sigilli. All'indirizzo corrispondeva sia la sede del Circolo Futurista Casal Bertone, denominato Spatium Nostrum, che dell'associazione La Salamandra.

Durante il blitz due attivisti sono stati fermati e poi rilasciati. Uno di questi è Luca Marsella, già consigliere a Ostia per il movimento di estrema destra. La Digos ha avviato le indagini per riuscire a identificare le persone che hanno preso parte agli scontri e che hanno ferito gli agenti. Il questore Mario della Cioppa ha assicurato che “i responsabili saranno individuati e puniti”. Marsella ha tenuto a dire che “quello che è successo è gravissimo, ogni forma di dissenso viene repressa a suon di lacrimogeni e manganelli. A Roma ci sono decine e decine di centri sociali e occupazioni di immigrati giunti più volte alle cronache per spaccio di droga e addirittura stupri, ma Gualtieri si presenta a Roma accanendosi contro una delle poche occupazioni dove non sventola la bandiera rossa, attiva da 13 anni e protagonista di tantissime iniziative di solidarietà e cultura”.

"Immobili adibiti ad altri scopi"

Secondo la prefettura invece “il provvedimento nasce da un sequestro preventivo già adottato da tempo dall'autorità giudiziaria e al quale si è deciso di dare esecuzione non solo perché non c'è un uso abitativo dell'immobile ma poiché i locali stessi erano adibiti ad altri scopi”. Quindi dipende dall’occupazione. Per quelle di stabili a scopo alloggiativo si deve trovare una sistemazione alternativa agli occupanti considerati fragili e non devono scendere in campo le forze dell’ordine. In altri casi, come quello in oggetto, il discorso è diverso. Il prefetto Matteo Piantedosi ha espresso “grande riconoscenza e ammirazione per le forze dell'ordine intervenute”, e ha anche sottolineato la complessità dell’intervento fatto.

Un’altra occupazione sul tavolo del prefetto è quella della sede nel grande palazzo di via Napoleone III all'Esquilino. “Le attività pianificate seguiranno il loro corso e non subiranno stop” hanno fatto sapere dalla prefettura. Il sindaco neoeletto Roberto Gualtieri ha definito quanto avvenuto di una violenza inaccettabile e ha sottolineato:“Andremo avanti sulla strada della legalità, non ci faremo intimidire”. Anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha commentato asserendo che atti violenti di questo genere sono intollerabili e inaccettabili, e vanno condannati sempre”.

Sulla sua pagina Twitter Marsella ha parlato di una ripicca per la loro manifestazione contro Draghi: “Sabato scorso avevamo protestato contro il governo Draghi. Oggi arriva la vendetta e una sede di CasaPound viene sgomberata con la violenza dei manganelli. Noi di certo non facciamo vittimismo e siamo pronti a scendere di nuovo in piazza. Ma stavolta, ci dobbiamo essere tutti”.

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