Salute

Neuroblastoma, così le identità cellulari influenzano la sopravvivenza

Lo studio, condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet (Svezia), potrebbe aprire la strada a nuovi ed efficaci percorsi terapeutici

Neuroblastoma, scoperto legame tra identità cellulari

Il neuroblastoma è un tipo di neoplasia che si sviluppa nei neonati e nei bambini e che origina nel sistema nervoso simpatico o nelle ghiandole surrenali. Sebbene sia una patologia relativamente rara, è ancora responsabile di circa il 15% di tutti i decessi infantili per cancro.

Questo tumore ha un'elevata variabilità nell'esito che va dalla regressione spontanea e dalla completa scomparsa, alla progressione implacabile con pochissime opzioni di trattamento. I ricercatori del Karolinska Institutet (Svezia) hanno scoperto che il neuroblastoma (a basso e ad alto rischio) ha identità cellulari diverse in grado di influenzare il tasso di sopravvivenza. Lo studio è stato pubblicato su "Nature Communications".

L'età del piccolo al momento della diagnosi è uno dei fattori prognostici più importanti per un seguito favorevole. Tuttavia l'importanza dell'età non è mai stata approfondita. Gli scienziati hanno dunque analizzato il sequenziamento di singole cellule in tessuti surrenali sani di feti, neonati e bambini più grandi e lo hanno confrontato con il tessuto canceroso di diversi gruppi a rischio di neuroblastoma. A tal proposito sono stati raccolti campioni di tessuto tumorale da bimbi la cui età alla diagnosi variava da meno di un mese a 6,5 anni. Circa il 50% delle neoplasie è stato classificato ad alto rischio e l'altra metà a basso rischio.

Si è giunti alla conclusione che le tipologie di neuroblastoma ad alto e a basso rischio sono composte da cellule differenti che hanno altresì mostrato di avere un diverso potenziale di malignità. I ricercatori hanno abbinato la neoplasia a basso rischio a un tipo di cellula che cresce durante lo sviluppo del surrene fetale, diversamente la forma tumorale più aggressiva è stata associata a una particolare cellula che può essere trovata solo nel tessuto surrenale dei bambini dopo la nascita. Le analisi di queste cellule hanno rivelato anche diversi programmi di espressione genica che controllano le condizioni di sopravvivenza in correlazione con l'età alla diagnosi.

Inoltre, lo studio mostra che il tipo di cellula individuata nel tessuto surrenale dei piccoli dopo la nascita presenta caratteristiche di una cellula progenitrice, ovvero una forma staminale in grado di svilupparsi in tipologie cellulari specializzate. Queste ultime possono aiutare a rigenerare il tessuto sano dopo la nascita, ma quando diventano anormali possono anche essere responsabili del neuroblastoma aggressivo. Ciò spiegherebbe perché la forma ad alto rischio si manifesta nei bambini più grandi e non può essere vista nei feti o nei bimbi molto piccoli.

Ora gli scienziati amplieranno l'analisi per capire come il tipo di cellula progenitrice identificato cambia ulteriormente in seguito alla nascita per dar vita a tipologie di cellule specializzate. L'obiettivo è quello di fare previsioni per future strategie terapeutiche basate sulla differenziazione della malattia.

Ciò potrebbe essere, altresì, utile per la creazione di trattamenti al momento assenti per il neuroblastoma ad alto rischio.

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