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Scontri in Egitto, il premier Tantawi si dimette Poi smentisce. Giallo dopo la strage di cristiani

Prima le dimissioni del ministro delle Finanze, poi quelle dell'intero governo. Ma nel pomeriggio arriva la smentita da un portavoce del gabinetto. Ora è mistero. Ma gli egiziani continuano a criticare i militari perchè incapaci di gestire il dopo Mubarak

Scontri in Egitto, il premier Tantawi si dimette  
Poi smentisce. Giallo dopo la strage di cristiani

Il Cairo - E' mistero sulle sorti politiche del governo egziano. Dopo la strage dei cristiani copti il goveno egiziano secondo alcune indiscrezioni avrebbe presentato le dimissioni. Il premier egiziano, Essam Sharaf, avrebbe rassegnato le dimissioni del suo governo al Consiglio supremo delle Forze armate, guidato dal generale Hussein Tantawi. Secondo alcuni siti egiziani la giunta militare accetterà nelle prossime ore le dimissioni. Ma a quanto pare un portavoce del governo egiziano avrebbe smentito la notizia delle dimissioni data da Al Jazira. Secondo alcuni osservatori la dichiarazione fatta da Sharaf non sta a significare che il governo abbia presentato le dimissioni, ma che il Consiglio Supremo delle Forze Armate ha il potere di decidere le dimissioni o lo scioglimento del governo.

Già nel pomeriggio il terremoto politico era partito con le dimissioni il ministro delle Finanze e vice primo ministro egiziano, Hazem Beblawi,  dimessosi a seguito dei sanguinosi scontri di domenica fra cristiani e forze dell’ordine nel quartiere Maspero del Cairo. "Mi sono dimesso a seguito dei fatti di Maspero indebolito la sicurezza della società che è responsabilità del governo", ha dichiarato Beblawi. "Forse non ci sono responsabilità dirette del governo in questo caso ma la responsabilità è sempre sua alla fine. La situazione attuale è estremamente difficile e necessita di una visione e un lavoro nuovi e diversi", ha concluso. Ma anche queste dimissioni sarebbero poi state smentite da un portavoce dei militari. Le violenze di domenica scorsa hanno creato un clima di tensione in tutto il Paese.

Gli egiziani puntano il dito contro il governo che secondo loro è incapace di gestire la fase di transizione del dopo Mubarak.

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