Serialità

"Se non l’avessi fatto sarei stata una cattiva madre". Felicity Huffman rompe il silenzio dopo lo scandalo

La ex star di "Desperate Housewives" in un lunga intervista in tv si racconta dopo lo scandalo per le tangenti e la condanna a 14 giorni di carcere

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"Se non l’avessi fatto sarei stata una cattiva madre". Felicity Huffman rompe il silenzio dopo lo scandalo

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Per 8 lunghi anni è stata una delle protagoniste di Desperate Housewives, serie tv di successo che oggi è disponibile su Disney+. Attrice di talento e molto versatile – ha recitato anche in American Crime -, Felicity Huffman nel 2017 è stata coinvolta in uno scandalo che ha popolato le prime pagine dei giornali di cronaca. E, per quello scandalo, è stata condannata a 14 giorni di carcere e a più a 250 ore di servizi sociali. L’attrice fu incriminata per aver versato 15mila dollari e per aver gonfiato il punteggio di ammissione al college della figlia, un crimine che coinvolse anche altri volti dello spettacolo tra cui Lori Loughlin (che in passato ha preso parte a Summerland e 90120). Sei anni dopo, la Huffaman si è rimessa in carreggiata e dopo aver scontato la sua pena è tornata a lavorare. È stata scelta per essere la co-protagonista di The Good Lawyer, lo spin-off di The Good Doctor, ma a causa dei tagli dopo lo sciopero di attori e sceneggiatori, la serie non è stata più ordinata. Di recente, però, l’attrice si è lasciata andare ad alcune dichiarazioni in merito ai suoi problemi giudiziari e ha fatto chiarezza sulle motivazioni.

In una video intervista trasmessa in tv sul canale americano della KABC, Felicity Huffman ha raccontato quei momenti brutti che ha vissuto e che hanno lasciato una ferita indelebile. "Pensavo che sarei stata una cattiva madre se non avessi compiuto quelle azioni – rivela -. Stavo decidendo il futuro di mia figlia e questo mi ha spinto a violare la legge. Ho ricordi molto vividi di cosa è successo quel giorno, quando ho accompagnato mia figlia per l’esame di ammissione – racconta -. Continuavo a pensare di fare inversione di marcia perché sapevo che non stavo facendo la cosa giusta, ma con immensa vergogna, alla fine, non feci nulla di tutto questo". Le indagini sono durate un anno e la truffa è stata scoperta, molto probabilmente, a causa di una denuncia anonima alle autorità. "Quando la polizia svegliò me e le mie figlie con le pistole puntata contro, mi girai con sdegno verso un agente dell’FBI con il giubbotto antiproiettile. Pensavo che si trattasse di uno scherzo – aggiunge la Huffman -. Ho fatto ammenda per quell’errore, e mi sono scusata con la comunità degli accademici, con gli studenti e le famiglie che sacrificano tanto e lavorano duramente per arrivare dove arrivano in maniera legittima".

Huffman non è stata l’unica a essere coinvolta nella truffa dato che sono finite in giudizio ben 30 persone.

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