Cronaca locale

Sfregiano 31enne: 2 ragazzine in cella

Una decina di minorenni in gruppo: sputi, calci, pugni e poi la ferita con una lattina

Sfregiano 31enne: 2 ragazzine in cella

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Prima hanno tentato di strangolarlo. Non paghe, usando una lattina, gli hanno lasciato sul viso uno sfregio permanente che parte dall'angolo della bocca, fino a metà della guancia sinistra. Che cosa però abbia fatto quest'uomo di 31 anni, Alessandro A., per aizzare contro di lui la banda di ragazzine attiva tra la Barona e Rozzano ancora non si sa e, probabilmente, non si saprà mai. Non c'è una ragione concreta - se non il fatto di essersi casualmente trovato sulla loro strada (il classico «momento sbagliato») - infatti per spiegare l'aggressione che risale al 28 dicembre, in via Donna Prassede (Famagosta-Chiesa Rossa) e che ha portato all'arresto di una 15enne italiana e della sua amica albanese di 17 anni fermate dai carabinieri. La vittima, a metà febbraio, aveva spiegato al quotidiano Il Giorno: «Ora ho paura a uscire di casa»

Quella sera il 31enne era stato avvicinato dalle minorenni dopo che era sceso da un bus della linea 59 insieme a un amico. Le ragazzine, una decina in tutta, fino a quel momento erano state anche loro a bordo del mezzo pubblico, senza degnare di uno sguardo il giovane. Una volta arrivate alla fermata prima lo avevano raggiunto con uno sputo, quindi lo avevano accerchiato, minacciato e colpito con calci e pugni. Infine, quando Alessandro A. ha minacciato di chiamare i carabinieri, avevano cercato di strangolarlo con una sciarpa. A quel punto l'assalto è degenerato: una delle arrestate - come mostra il video che ha interamente ripreso il raid del branco - aveva poi raccolto una lattina da un cestino e aveva colpito in faccia il 31enne. Al termine del brutale pestaggio, le ragazze erano scappate senza portare via nulla alla loro vittima.

Uno sfogo? Una prova di forza? Le indagini dei carabinieri della stazione «Gratosoglio» e della compagnia «Porta Magenta» sono partite dalle immagini registrate dalle telecamere e sono proseguite con l'analisi dei profili delle ragazze sui social network. Una volta partita l'inchiesta, la procura per i minorenni ha riconosciuto il «concreto e serio pericolo di reiterazione dei reati» oltre che la «spiccata pericolosità sociale» delle due arrestate, ora accusate di lesioni personali. Altre due minorenni - anche loro presenti la sera dell'aggressione - sono al momento indagate.

Hanno tutte precedenti alle spalle.

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