«Con gli sgravi Inail imprese più competitive»

Giorgio Guerrini applaude le nuove misure previste da Tremonti: «Ci saranno benefici sul costo del lavoro a costo zero per le casse dello Stato»

Laura Verlicchi

da Milano

Confartigianato promuove a pieni voti l’ipotesi di rivedere le aliquote Inail contenute nella Finanziaria. Una misura che favorirebbe la competitività delle piccole imprese, costrette a pagare più di quanto ricevono, come spiega il presidente Giorgio Guerrini.
La riduzione delle aliquote Inail è una vostra decennale battaglia: perché?
«Perché esiste una sperequazione fra la nostra categoria e le altre. Da alcuni anni a questa parte, infatti, è stata stabilita la ripartizione del settore industria presso l’Inail in quattro sottosettori: industria, artigianato, terziario e altre attività. E noi paghiamo molto più di quanto riceviamo, dato che versiamo 1,9 miliardi di euro all’anno e ne utilizziamo solo 400 milioni, con un avanzo di gestione da record: 1 miliardo e mezzo di euro».
Come è possibile?
«A causa della macroscopica differenza tra le aliquote versate dai vari settori. Nell’artigianato, la media è del 5,6%, cioè il 75% in più rispetto all’industria, due volte rispetto ai servizi e tre volte rispetto al commercio. Il meccanismo è immutato da anni e non tiene conto, fra l’altro, della significativa riduzione del tasso di infortuni - e quindi delle prestazioni - avvenuta nel nostro settore grazie alle misure di prevenzione adottate dopo la legge 626».
I premi quindi dovrebbero diminuire, a vostro avviso?
«Sì, ed è anche quello che prevede un capitolo della Finanziaria voluta dal ministro Tremonti: e questo ci sembra un passo nella direzione giusta. Tanto più che si tratta di una misura a favore della competitività e a costo zero per lo Stato. Noi vorremmo che nell’iter parlamentare della legge si arrivasse a un vero riequilibrio di queste aliquote entro febbraio prossimo, come prevede la Finanziaria stessa e come è stato affemato anche nel corso dei nostri colloqui con il ministro del Lavoro, Roberto Maroni. Ma proponiamo anche delle cifre precise».
Di che si tratta?
«Confartigianato ha presentato un pacchetto di emendamenti alla Finanziaria, il primo dei quali riguarda appunto la rideterminazione delle aliquote Inail. La nostra proposta è di una riduzione fino al 50%, per le gestioni di categorie che hanno registrato un avanzo di esercizio nei due anni precedenti. Ma anche se, più realisticamente, si arrivasse a una riduzione del 25-30%, per il nostro settore vorrebbe dire uno sgravio da 500 milioni di euro».
Quanti ne beneficerebbero?
«Il milione e mezzo di imprese artigiane presenti nel nostro Paese, con i loro titolari e dipendenti che si troverebbero a marzo - dopo il pagamento del premio assicurativo - un riequilibrio della cifra in busta paga che avrebbe una serie di effetti benefici, a cominciare da quelli sul costo del lavoro. Ma anche sulla fiducia, grazie all’azione favorevole alle piccole imprese da parte del governo».
E gli altri emendamenti?
«Tra i più importanti vorrei ricordare, ancora sul costo del lavoro, il mantenimento dell’abbattimento dell’1% per il 2006 e il 2007 attraverso il cuneo fiscale.

Ancora, la questione di Artigiancassa che non deve perdere contribuzione, come si era ipotizzato, ma al contrario mantenerla perché è un mezzo fondamentale di finanziamento per il nostro settore. Infine, gli studi di settore revisionati, che non devono essere applicati ai periodi d’imposta antecedenti».

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