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Shoah, giorno della memoria Napolitano e Monti contro i rigurgiti di negazionismo

Il presidente della Repubblica invita a "ricordare" perché è "il miglior antidoto contro negazionismo, intolleranza e violenza". Il messaggio di Monti: "Momento molto delicato per l'Italia e l'Europa, xenofobia e intolleranza non intacchino i nostri valori fondanti". Viaggio nel dolore di Auschwitz

Shoah, giorno della memoria Napolitano e Monti contro i rigurgiti di negazionismo

E' il giorno della memoria. La Shoah è stata "una tragedia dell’Europa" e il suo ricordo "sta toccando livelli sempre più alti di consapevole partecipazione". A dirlo è stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano durante la cerimonia al Quirinale. 

Tra il Ministero dell’Istruzione e le Comunità ebraiche italiane è stato siglato un protocollo per fare "la nostra scuola ancor più compiutamente una scuola di memoria". Questo è un impegno "che rappresenta il miglior antidoto a quei rigurgiti di negazionismo e antisemitismo, di intolleranza e di violenza" che il ministro dell’Istruzione, Francesco profumo, ha denunciato "come fenomeni per quanto marginali da stroncare sul nascere", ha dichiarato il capo dello Stato.

Insomma, ricordare e riflettere su ogni tipo di discriminazione e razzismo. Napolitano ha poi richiamato le parole pronunciate prima di lui dal presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Renzo Gattegna: "Ferme restando le specificità della Shoah, che fu il tentativo di realizzare il genocidio perfetto, questa deve esser l’occasione di una riflessione condivisa che abbracci anche tutte le altre vittime di quella tragedia: oltre che gli oppositori politici, gli omosessuali, i disabili fisici e mentali, le popolazioni rom e sinti".

Un momento di visibile commozione ha colpito il presidente della Repubblica quando, pronunciando il suo discorso per la Giornata della memoria, ha ricordato il viaggio al campo di concentramento di Auschwitz compiuto "venti anni fa insieme a Giovanni Spadolini in rappresentanza del Parlamento italiano". Voce rotta dalla commozione, Napolitano ha dovuto interrompere il discorso per qualche istante, e poi ha ripreso.

"Noi italiani chiudemmo i conti con il nazifascismo e con il nostro passato più buio combattendo la guerra di Liberazione e dandoci la Costituzione repubblicana", ha ricordato Napolitano che poi ha aggiunto: "Ma non abbiamo smesso di cercare e diffondere la verità, guidati anche dalla grande luce della testimonianza e del messaggio di Primo Levi e su misfatti come quello delle leggi razziali del 1938 e delle loro conseguenze, abbiamo fatto conoscere la dura verità, negli ultimi anni come non mai".

Anche il presidente del Consiglio, Mario Monti ha voluto esprimere il suoi pensiero e ha inviato un messaggio in cui si dichiara: "Oggi più che mai la storia e la sua memoria chiedono l’impegno ed il coraggio di tutti ad ogni livello. L’Italia e l’Europa stanno vivendo un periodo delicato: crisi economica, ma soprattutto rischio di crisi di valori. In questo contesto, più che mai, occorre vigilare perché rigurgiti di antisemitismo, xenofobia, intolleranza non intacchino i nostri valori fondanti, vanificando lo sforzo che tutti insieme stiamo compiendo per consolidare la nostra convivenza civile".

"Il nostro Paese ha tratto insegnamento dagli errori e dagli orrori del passato e da questi ha costruito la sua identità sui valori di dignità umana, libertà, democrazia e uguaglianza: gli stessi valori sui quali è nata e si è rafforzata l’Unione europea", ha concluso Monti.

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