Cultura e Spettacoli

Arriva nei cinema "C’era una volta in America" in versione integrale

Esce nel weekend in una settantina di sale il capolavoro di Sergio Leone («la sua vera ossessione», rivela la figlia Raffaella) restaurato con il sistema digitale e con 26 minuti di scene tagliate proposte in lingua originale con sottotitoli in italiano

Sergio Leone nel 1987 al Giffoni
Sergio Leone nel 1987 al Giffoni

«Sembrava a un certo punto che questo film non volesse più finirlo: dieci anni per avere i diritti del libro. E poi, un anno di preparazione, un altro per scrivere la sceneggiatura, un anno, infine, per le riprese. Insomma C’era una volta in America non finiva mai. Questo è il film a cui mio padre Sergio Leone ha dato di più e dove c’è di più il suo carattere». A parlare così è la figlia del regista, Raffaella, che presenta dopo l’evento al festival di Cannes l’edizione integrale e mai vista del film cult che torna nelle sale di The Space Cinema e non solo (in tutto 70 schermi), da giovedì 18 ma per soli quattro giorni. Si tratta della versione restaurata con 26 minuti in più ovvero con sei blocchi di scene inedite: in tutto quattro ore e 19 minuti.

Tutto questo grazie alla produzione Yam112003 e alla distribuzione di QMI. Il film restaurato da Cineteca Bologna, Laboratorio Immagine Ritrovata con Andrea Leone Films e Regency Enterprises è stato finanziato da Film Foundation e Gucci.

«Era un sogno che avevamo da sempre - spiega Raffaella Leone che proprio insieme al fratello Andrea hanno ricomprato i diritti dal produttore del film Arnon Milchan cosa che ha reso possibile il restauro e uscita in sala -. L’idea di poter rimontare il film e di vederlo finalmente completo mi piaceva. Queste sei scene poi, tra l’altro, danno dei chiarimenti sulla sceneggiatura del film del tutto inediti. E poi è stato un modo per fare un bell’omaggio a mio padre e in modo del tutto allegro».

Il film - che il 7 dicembre uscirà in DVD e non è doppiato nelle scene inedite che sono invece sottotitolate - ribadisce Raffaella: «Era una vera e propria ossessione per mio padre innamorato di questo libro («Mano armata» di Harry Gray) scritto, tra l’altro, maluccio, ma di cui non riusciva ad avere i diritti. Ci sono voluti ben dieci anni per ottenerli».

Le sei scene inedite sono il dialogo tra Noodles, interpretato da Robert De Niro, e la direttrice del cimitero, interpretata da Louise Fletcher (scena ambientata nel 1968); la sequenza muta in cui l’auto con Noodles e Max (interpretato da James Woods) affonda e l’ansia dei compagni che non vedono riemergere Noodles (1933); il produttore del film Arnon Milchan nei panni dello chauffeur dialoga con Noodles (1933); scena d’amore (a pagamento) tra Noodles e Eve, interpretata da Darlenne Fluegel (1933); Deborah, alla quale dà il volto Elizabeth McGovern, interpreta la Cleopatra shakespeariana a teatro (1968) e infine il senatore Bailey (nuova identità di Max), interpretato da Woods, ha un colloquio nel suo studio privato con il sindacalista protagonista in passato di un «salvataggio» da parte della banda di Noodles e Max (1968).

Ridotto dallo stesso Sergio Leone per la prima al Festival di Cannes nel 1984 e per il mercato europeo tre ore e 49 minuti, «C’era una volta in America» venne ulteriormente tagliato per gli Usa a 135 minuti.

Non solo fu montato in ordine cronologico e senza i flashback, tanto da diventare molto probabilmente responsabile dell’iniziale flop statunitense del capolavoro. Una versione, quella Usa, che leggenda vuole Sergio Leone non volle vedere mai.

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