Cultura e Spettacoli

Caravaggio «enfant terrible» tutto genio e trasgressione

Tiberia de Matteis

Una vita in perenne vertigine per un artista sui generis, trasgressivo e smodato, sempre sospeso in un vibrante chiaroscuro, come i suoi quadri: è la biografia scenica Io, Caravaggio, ispirata al romanzo La Course à l'abîme, di Dominique Fernandez, scritta, diretta e interpretata da Cesare Capitani, ospitata all'Off/Off Theatre di Roma fino a domani nella versione italiana dell'originale francese, presentato al Festival di Avignone nel 2010 e poi sempre in tournée tra Francia, Italia e Svizzera. Nella Capitale, a pochi metri dai dipinti descritti, lo spettacolo festeggia la cinquecentesima replica. Originario del paese di Caravaggio, da cui prenderà il nome, Michelangelo Merisi è un enfant terrible che insegue la sua idea creativa di imitare la realtà. Nella Roma del Papato e dell'Inquisizione si difende fra riconoscimenti e condanne, ritraendo le figure sacre con i volti di artigiani, malfattori e prostitute, in una girandola di corrispondenze fra incontri reali e sublimazioni iconografiche.

A dare la sua splendida voce ad alcuni personaggi e a brani canori a cappella è Laetitia Favart, che accompagna il poliedrico protagonista nel suo potente e immaginifico racconto.

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