Cultura e Spettacoli

"Cibo, amici, parenti Mi manca l'Italia prima o poi tornerò"

La showgirl è una delle «Spose di Costantino» nel nuovo programma di Raidue da gennaio

"Cibo, amici, parenti Mi manca l'Italia prima o poi tornerò"

«Vi faccio una confidenza», ci dice Elisabetta Canalis. «Non ho avuto dubbi nell'accettare la proposta di partecipare a questo programma perché è intelligente, originale e divertente. L'unica richiesta che ho fatto alla produzione è stata di non andare troppo lontano da Los Angeles perché non me la sentivo di lasciare da sola per dieci giorni mia figlia Skyler Eva, che oggi ha 2 anni e 3 mesi. Per questo mi hanno inviata in Giamaica, perché dista appena cinque ore di volo dalla California». Partirà l'8 gennaio e andrà avanti fino al 29 gennaio in prima serata per quattro lunedì Le spose di Costantino, nuovo programma di Raidue firmato (tra gli altri) da Cristiano Rinaldi e Costantino della Gherardesca. Che è anche protagonista della trasmissione insieme alla Canalis, e a Valeria Marini, Eleonora Giorgi e Paola Ferrari.

Si tratta di un format inedito che miscela i linguaggi della fiction, del documentario e del reality. In ogni puntata Costantino si sposa con una delle quattro e parte per un viaggio di nozze dalla meta insolita. Con un obiettivo: prendere il posto di una coppia del luogo e vivere secondo le usanze locali nelle case di famiglie semplici. In questo modo, con l'escamotage dell'intrattenimento, si raccontano senza filtri quattro Paesi poco noti ai più: la Georgia rurale con Eleonora Giorgi, il Ghana con Paola Ferrari, la Giamaica con Elisabetta Canalis e l'Uganda con Valeria Marini. Le quattro compagne, nelle parole di Costantino «Sono tutte donne Alfa, prepotenti e abituate a vivere nel comfort. La Ferrari è simpatica, la Giorgi dolcissima e ipocondriaca, la Marini è la regina delle freak e la Canalis è davvero coraggiosa».

Elisabetta, ma lei era mai stata in Giamaica?

«Sì, ma in uno di quei resort all inclusive dove è difficile farsi un'idea reale del Paese in cui ti trovi. Insomma, un'esperienza totalmente diversa da quella provata con Costantino!».

E com'è invece la sua vita a Los Angeles dove ormai risiede da anni?

«Molto semplice: mi occupo di mia figlia e della palestra che ho aperto con Maddalena Corvaglia e che ci sta dando grandi soddisfazioni».

Ma è facile fare la mamma a Los Angeles?

«Non più facile che in Italia, anche se in America ci sono più agevolazioni per i bambini e per le mamme».

In che senso?

«Premesso che la società americana è impostata e improntata sulla famiglia più della nostra e che le americane diventano madri prima delle italiane e hanno mediamente più figli, ovunque vai trovi locali kids-friendly, ovvero strutturati per i bambini. Ma anche in Italia i servizi e le opportunità di svago per i bambini non mancano. L'altro ieri, per esempio, sono stata con Skyler al Villaggio di Babbo Natale e ci siamo divertite un mondo».

A proposito di figli, pensate di allargare la famiglia?

«No, stiamo bene così. Poi, ovviamente, se arrivasse saremmo felici...».

Ma le manca un po' l'Italia?

«Sì, molto. Di certo non voglio invecchiare negli Stati Uniti. Se mio marito, Brian Perri, avesse le stesse possibilità di guadagno in Italia ci trasferiremmo subito. Ogni volta che torno a Milano sono talmente emozionata ed eccitata che passo insonne le notti precedenti al viaggio!».

E cosa le manca in particolare del nostro Paese?

«Cibo, amici e parenti a parte, mi manca la dimensione a misura d'uomo e la possibilità di camminare da un posto all'altro. Le strade di Los Angeles sono delle autostrade: io lì vivo in macchina e passo da un garage all'altro. E poi, diciamolo: l'Italia ha un'anima, Los Angeles meno».

Il sessantottesimo Festival di Sanremo si svolgerà dal 6 al 10 febbraio e sarà condotto da Claudio Baglioni. Se le proponessero di tornare sul palco dell'Ariston?

«Non esiterei a dire di sì!».

Ultima curiosità: che opinione si è fatta del caso Harvey Weinstein?

«Mi spiace per le vittime degli abusi: le molestie vanno punite. Credo però che ultimamente si tenda a generalizzare: bisogna distinguere tra molestie, abusi e complimenti espliciti.

Diversamente, rischiamo che nessun uomo corteggi più una donna».

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