Cultura e Spettacoli

Ecco il nuovo "Matrix". "Nel film la soluzione per battere la tecnologia"

Keanu Reeves protagonista con Carrie Anne Moss. Ma negli States la critica è (molto) divisa

Ecco il nuovo "Matrix". "Nel film la soluzione per battere la tecnologia"

Nel 1999 esce un film che è considerato un vero spartiacque culturale. Matrix, saga fantascientifica dei fratelli Andy e Larry Wachowski stupisce il mondo con i suoi effetti speciali, il suo linguaggio, le suggestioni narrative, le sue ambizioni artistiche che proiettano il genere fantascientifico su un altro, più alto livello.

È un successo planetario cui fanno seguito, due nuovi capitoli, usciti entrambi nel 2003: Matrix Reloaded e Matrix Revolution. Poi il filone si esaurisce. Passano vent'anni. I fratelli Wachowsky nel frattempo cambiano sesso e diventano le sorelle Lana e Lilly Wachowsky, mentre il protagonista Keanu Reeves si costruisce una solida fama di attore di film d'azione, sfortunato e buono. Una fama dovuta a tante ragioni: la morte del migliore amico, River Phoenix per un'overdose, l'aborto della fidanzata che due anni dopo muore, anche lei, in un incidente stradale, la leucemia della sorella. E poi lato bontà - gli 80 milioni di dollari (sui 114 guadagnati proprio con The Matrix) regalati in beneficenza: «Con quello che ho già guadagnato potrei vivere le prossime 100 vite», disse Reeves, ai tempi, facendo l'elargizione.

Ora le strade di Keanu Reeves e Lana Wachowsky si sono unite di nuovo. La regista, questa volta da sola, mette insieme un copione per superare il lutto dei genitori, mancati a cinque mesi uno dall'altra. «Ho cercato di coinvolgere mia sorella Lilly ma mi ha detto di non volerne fare parte. D'altra parte ognuno reagisce in maniera differente di fronte al mistero della morte, all'elaborazione del lutto».

Lana ha la sua idea in testa e la porta avanti, anche da sola. Nasce The Matrix Resurrection ora uscito negli States dopo la premiere a San Francisco, città in cui è ambientato il film, in arrivo in Italia il primo di gennaio. «Scrivere la sceneggiatura mi ha aiutato dice la regista . Al cinema, al contrario che nella realtà, puoi fare tutto, anche resuscitare i morti. Non potevo far tornare in vita i miei genitori ma potevo far tornare in vita Neo e Trinity (Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss, ndr)».

Coinvolgere i due attori non è stato difficile. «È iniziato tutto con una telefonata dice Reeves una di quelle telefonate che, anche se sei a casa da solo, rilassato sul divano, ti alzi in piedi. Lana, dall'altro capo del telefono, mi raccontava di cosa si sarebbe trattato. Ho subito detto di sì». La Moss racconta la stessa esperienza: «L'abilità di Lana nel raccontare questa storia, il livello di intelligenza, la creatività e la capacità di esecuzione di un racconto così complesso mi ha davvero meravigliato. Prima di leggere il copione ho immaginato almeno tre differenti scenari per questo film e non ci sono arrivata nemmeno vicina. Il modo con cui Lana è riuscita a far rientrare nella realtà di Matrix Neo e Trinity è davvero originale e unico».

Il trucco è costruire una storia che, anche se postuma, risulti ambientata in uno spazio temporale antecedente a quella dei primi capitoli. Con un mondo ancora una volta diviso fra realtà reale e realtà virtuale. «Ho la sensazione che questo film possa aiutare a capire dove siamo, che mondo è il nostro ora, chi siamo - spiega Keanu Reeves -. Il mondo si è evoluto da allora, e credo che questo film abbia una sua ragione d'essere proprio nel racconto di questa evoluzione». Cosa rende particolarmente rilevante il film oggi è infatti l'attualità di certi temi. «Il primo film raccontava cosa sarebbe successo se ci fossimo rinchiusi nella tecnologia. Noi oggi siamo a quel punto. Con questo film Lana Wachowsky ci spiega che si può tornare indietro». Rispetto ai film precedenti poi, c'è un ingrediente in più: «Sono rimasto stupito dal livello di umorismo che ha questo capitolo».

Il cast è importante. Oltre a Reeves e Moss ne fanno parte Neil Patrick Harris, Jada Pinkett Smith, Christina Ricci, Priyanka Chopra. Manca Laurence Fishburne, anche se c'è il suo personaggio, Morpheus. La sua versione più giovane infatti è interpretata da Yahya Abdul-Mateen II.

La critica statunitense si è divisa. Per alcuni si tratta di un film all'altezza dei precedenti, per altri di un prodotto assolutamente trascurabile. Il più cattivo è stato il critico del New York Times che ha suggerito il prossimo titolo:«The Matrix Retirement».

Cosa è certo è che Matrix Resurrection non sarà il primo di un'altra trilogia.

«No assolutamente conclude categorica la regista non c'è nessuna idea di dare vita a altri sequel».

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