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GOTHAM, violenza e inganni. Così è nato Batman

Arriva Gotham, la serie che racconta la giovinezza dell'uomo pipistrello e di tutti i suoi nemici. Senza calzamaglie e con molta suspense

GOTHAM, violenza e inganni. Così è nato Batman

Alle origini della saga dell'uomo pipistrello. E non solo. Alle origini di tutti i suoi più temibili nemici. Perché prima di Batman c'è stato un Bruce Wayne bambino che ha visto uccidere i suoi genitori. Prima di Catwoman c'è stata una ladruncola sgarrupata. Prima del capitano Jim Gordon c'è stato un giovane agente di polizia che non era disposto a venire a patti con la corruzione. Ma soprattutto all'origine c'è Gotham city una città devastata e devastante che aspetta giustizia, o almeno qualcuno che provi a farla.

Ecco cosa troverete in Gotham la serie prodotta da Warner Bros che andrà in onda su Premium action dal 20 ottobre in prima serata (anche se le prime due puntate saranno pre-trasmesse domenica 12 ottobre su Italia 1, sempre in prima serata). A occuparsi della sceneggiatura Bruno Heller (creatore di Th e Mentalist e Roma )che è partito da un'idea basilare ed efficace: «Cosa deve essere successo per trasformare una città in un luogo folle e pieno di super cattivi con la maschera?». Attorno a questa ur-trama ha poi lavorato mettendo assieme quanto c'era di acclarato nelle biografie dei personaggi che negli anni hanno popolato gli albi della Dc comics e cercando di non stravolgere il canone consolidato nella trilogia cinematografica di Christopher Nolan sul Cavaliere Oscuro (ma con qualche libertà). Per il resto ha dato libero sfogo alla sua penna.

Il risultato è notevole. Gotham , infatti, è quasi un poliziesco tradizionale, un hard boiled in stile James Ellroy. Nessuno si aggira in calzamaglia. Lo sfondo è una simil New York anni Novanta devastata dalla corruzione e dove spadroneggia il boss della mafia Falcone. In questa giungla corrotta, dove l'importante è mantenere un'apparenza di legalità per coprire il marcio, il ricchissimo Thomas Wayne pesta i piedi a qualcuno. E viene fatto uccidere, assieme alla moglie, da un killer prezzolato, simulando la rapina. Il giovane detective Jim Gordon (interpretato da Benjamin McKenzie) si mette a indagare e prende sotto la sua ala il piccolo orfano Bruce (ben lontano dall'essere il terrore dei criminali) ma, una potente capobanda, Fish Moneey (interpretata da Jada Pinkett Smith è la vera novità della serie), insabbia tutto l'insabbiabile. Da lì si dipana una sequela di eventi, tutti gotici e nefasti, che porteranno sino alla saga «classica». Se il Pinguino deve ancora «nascere» c'è però Oswald Cobblepot (magistralmente interpretato da Robin Lord Taylor). Cobblepot è un giovane ossessionato dal proprio sgraziato aspetto, feticisticamente sottomesso alla feroce Fish Mooney e venato di sadismo. La sua ansia di potere lo porterà a compiere un passo falso all'interno dell'organizzazione criminale e a pagarlo molto caro (si troverà con una gamba storpiata). E se questo è il personaggio che, almeno dal primo episodio, sembra più riuscito non manca nemmeno una giovane ladruncola che assiste all'omicidio e che, poi, con i suoi occhi e le sue movenze feline, seguirà da lontano il piccolo Bruce. Si chiama Selina Kyle ed è inutile dirvi che prima o poi indosserà un costume da gatta. Invece c'è un esperto di balistica di nome Edward Nigma destinato a diventare l'Enigmista e una bambina che vede incastrare il padre (criminale di mezza tacca) per il delitto Wayne, che cova ferocissima violenza. Di nome fa Ivy.

Confrontato con altri prequel o spin off con super eroi da Smallville (sul giovane Superman) ad Agents of Shield (tratto dagli Avengers) il risultato sembra decisamente più adulto e autonomo.

Di confrontarlo con il Batman in calza maglia degli anni '60 nemmeno a parlarne.

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