Coronavirus

"Meno sesso e seduzione. È il momento dell'amore"

Il sociologo Francesco Alberoni: "Ci si innamorerà più di prima, quando c'era scarsa voglia... E ci sarà prudenza nei rapporti"

"Meno sesso e seduzione. È il momento dell'amore"

Francesco Alberoni, sociologo dell'amore, dopo la clausura per l'epidemia arriverà il distanziamento anti-contagio: come si farà a corteggiarsi, e innamorarsi?

«Devo fare una premessa. C'è un'idea diffusa, e sbagliata, del passato. Per via del virus, molti hanno dimenticato che cosa succedeva prima».

Che cosa succedeva?

«C'era una crisi gravissima della coppia, catastrofica. A 14 anni le ragazze dicevano: Non voglio legarmi per essere libera, non voglio figli, non voglio sposarmi... Era un momento di eccitazione frenetica. E poi, in questa situazione di disordine economico ed emozionale, è scoppiato il Coronavirus e così, mentre tutti si sentivano infinitamente liberi, è arrivata questa chiusura; e la prima cosa che ciascuno ha dovuto fare è stata scegliere con chi chiudersi in casa...»

Ora però la quarantena sembra giunta al termine.

«Ci sono casi, come quello della peste di Camus, in cui l'epidemia scompare all'improvviso, però non è quello previsto dai virologi. Quindi ci sarà un periodo in cui dovremo convivere con certe regole».

E che cosa succederà ai rapporti?

«Ci sarà un freno pazzesco sul piano del sesso, come avvenne con l'Aids, perché quello che era libertà diventa pericoloso. Però con l'Aids te la cavavi con il preservativo, qui l'intimità di un bacio è già sufficiente per scatenare la malattia».

Come si farà?

«Proprio come nel periodo dell'Aids ci si faranno delle domande: lo hai avuto il virus?, hai fatto il tampone? Prima dell'abbandono vero e proprio ci sarà questa fase di interrogativi».

Si cambieranno atteggiamenti?

«In un primo tempo non si potrà tornare indietro, alla libertà sessuale di prima, non si potranno cambiare uomini o donne tanto spesso... La frenesia sessuale degli ultimi tempi, e del 2019 in particolare, come abbiamo verificato attraverso tante interviste e registrazioni, sarà molto frenata, perché la gente sarà prudente. Però, questo non significa che la gente non si innamorerà, anzi, forse sarà più semplice».

Più semplice, professore? È sicuro?

«Una esperienza come questa della pandemia ti dà l'idea che, se non hai qualcuno che ti ama davvero, non accetta il rischio. Queste esperienze ti spingono a guardarti dentro a fondo, a esaminarti e a esaminare il rapporto di coppia. Per esempio, in Cina ci sono stati moltissimi divorzi: tante persone, finita la quarantena, si sono separate. Solo chi ti ama si prende cura di te: e però, se questo succede, è una luna di miele... Le situazioni di rischio mettono alla prova l'amore, dando valore all'amore».

Quindi ci sarà meno seduzione, ma più amore?

«Può darsi che torni il gusto di una coppia sana, dove ci siano meno capricci, perché sai che alcune cose sono importanti davvero. Sa, se l'epidemia fosse finita all'improvviso, ci sarebbe stata un'orgia, una festa; ma sembra destinata a finire gradualmente e, quindi, c'è la possibilità di riflettere. E questa esperienza ti dà il senso della precarietà dell'esistenza, della fragilità della società; e poi non c'è allegria, ci aspetta un periodo di problemi economici, sarà un momento di riflessione».

Però ci si innamorerà lo stesso?

«Anzi, ci si innamorerà più di prima, poiché prima c'era scarsa voglia...»

Ma professore, questo può valere per chi già si conosce; ma per qualcuno che inizia a conoscersi, come è possibile corteggiarsi mantenendo le distanze, con i bar chiusi, i ristoranti chiusi?

«Questo durerà per un paio di mesi. E poi la gente prima non parlava, stavano tutti seduti al tavolo e comunicavano con i cellulari. Del resto, la gente si telefona anche ora, le persone fanno l'amore virtualmente... L'ostacolo fisico è modesto, nelle cose che hanno a che fare con l'amore e con il sesso. Sarà potenziata la comunicazione visiva e poi, quando sarà il momento di vedersi da vicino, si prenderanno delle precauzioni. Prima tutti si dicevano liberi di fare sesso, se ne vantavano, creando un mare di problemi, con quella sfrenatezza che era follia».

Non c'è il rischio che, per la paura del contagio, si torni a un nuovo puritanesimo?

«No. Al massimo a una moderazione, rispetto agli eccessi dell'ultimo anno, al voglio solo fare sesso. Ma non aspettiamoci il puritanesimo, perché la rivoluzione sessuale è avvenuta; semmai ci sarà il ritorno a una cosa negata, l'innamoramento, e la gente farà carte false pur di stare con la persona amata».

Suona quasi positivo...

«Siamo come usciti da un periodo di eccessi, in cui sembrava che tutto sarebbe andato bene per sempre, che fossimo nel Bengodi; invece, il Coronavirus ha dato un tocco di realismo alla vita. E poi guardi, ci sarà povertà, e la povertà è triste, è dolorosa, ma non è puritana: il puritanesimo è da ricchi, il puritanesimo era a Ginevra».

Ma la cultura dei rapporti di coppia, dell'incontro, della conoscenza, come cambierà?

«È già cambiata, si è già adattata. È la tendenza di fondo della società alla globalizzazione sfrenata, alla liquidità, per dirla con Bauman, alla sessualità irresponsabile quanto l'economia, che si è fermata».

Va bene, ma due persone che non si conoscono, come faranno a piacersi? Non possono neanche avvicinarsi...

«Ma lo dice lei, anzi la legge, che non possono avvicinarsi. Se due si piacciono e si innamorano, prendono il rischio. Già in questo periodo si è visto che c'è gente che viveva da sola e si è trasferita dall'amico o dalla fidanzata, e si è presa il rischio di trascorrere l'isolamento in due: le persone si sono unite nella solitudine, perché nella solitudine impazzisci, l'essere umano non è adatto alla solitudine».

Insomma non ci saranno difficoltà per l'amore?

«Ce ne sarà qualcuna per gli adulti, nel sesso sfrenato, perché gli adulti imitavano i ragazzini... E quello è rischioso, per i 40-50enni la probabilità di ammalarsi è altissima».

Come faranno allora?

«Anziché avere trenta rapporti, ne avranno uno; anziché cambiare trenta donne o trenta uomini, ne cercheranno uno solo, con cui stanno bene».

E sarà amore al primo sguardo, con indosso la mascherina?

«Guardi, se vedessi una bella signora, e avessi 40 anni e non novanta, le direi: Signora, scusi, sono un po' maleducato, si può togliere un attimo la maschera, così vedo il suo viso? E poi le direi di rimettersela, di proteggersi, ci mancherebbe.

Una mascherina non ha mai fermato nessuno».

Commenti