Cultura e Spettacoli

«A Milano la cultura cresce anche attraverso lo sport»

Marco Lomonaco

Compito di una comunità è quello di educare alla legalità, alla coesione e al rispetto delle regole le generazioni future, soprattutto quando sono forzatamente portate a svilupparsi in quartieri ed ambienti difficili. La sensibilità dell'individuo in questo senso va incanalata nella giusta direzione, affinché i ragazzi che crescono in queste aree possano un giorno fare le scelte migliori per mezzo della cultura: lo Sport, grazie alla sua straordinaria valenza educativa, deve farsi aprifila di un movimento atto a cambiare le cose per davvero. Un intervento significativo, portatore di cultura nelle periferie e nei quartieri disagiati d'Italia, è il progetto «Vincere da Grandi», nato nel 2015 dalla collaborazione tra CONI e Lottomatica, attraverso il Gioco del Lotto. Già attivo nelle città di Roma, Napoli, Palermo, Milano (per il 2018 altre importanti città saranno attivate), Vincere da Grandi denota un percorso formativo che a Milano a Quarto Oggiaro è promosso insieme alla «Fondazione Laureus Sport For Good», impegnata ad aiutare i giovani a superare i limiti posti da difficili problematiche quali povertà, dispersione scolastica, violenza, abuso di droghe e discriminazione. A tempo di record si è così formata una «squadra internazionale» di ragazze che ha abbattuto le barriere linguistiche e culturali. La Cultura va quindi insegnata: ciò è possibile grazie agli allenatori, testimoni di qualcosa che va oltre l'attività agonistica. Durante i training formativi gli istruttori vengono messi nella condizione di apprendere l'approccio migliore per interfacciarsi con realtà complesse, acquisendo gli strumenti utili a gestire le problematiche che gravitano attorno a situazioni di degrado. Questi tutor fanno da ponte tra la quotidianità dei ragazzi e l'ambito sportivo, coordinando le azioni formative con la scuola.

Il cammino di formazione può portare persino un allievo problematico a diventare lui stesso un coach in grado di tendere la mano agli altri ragazzi in difficoltà, una crescita virtuosa che nel territorio milanese da ormai tre anni avviene sempre più di frequente.

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