Cultura e Spettacoli

Piero Pelù: "Mi sono salvato dall'inferno dell'eroina"

Il rocker fiorentino festeggia i suoi 60 anni con un bilancio tra passato e futuro e non dimentica gli anni '80, quelli del successo ma anche della droga

Piero Pelù: "Mi sono salvato dall'inferno dell'eroina"

Spegnere sessanta candeline con la verve di un ragazzino non è da tutti. Ma Piero Pelù è arrivato al traguardo delle sei decadi riuscendo a rimanere sulla cresta dell'onda e soprattutto fedele a se stesso. La sua carriera, costellata di successi, non è però stata tutta in discesa e al Corriere della Sera, nel giorno dei bilanci, ripensa a quanto difficili siano stati gli anni '80: "Se penso a quanti se ne sono andati della mia generazione, portati via dall'eroina, è un miracolo".

Il 26 aprile il rocker fiorentino tornerà in tour con i Litfiba per festeggiare i 40+2 anni della band, perché lui a fermarsi non ci pensa proprio. Davanti a sé Piero Pelù ha ancora anni di carriera e se pensa a Vasco, Iggy Pop e gli altri grandi del rock scherza: "Qualche annetto posso ancora andare avanti". Reduce da un viaggio in Oman con le figlie, il cantautore toscano segue la scena musicale giovanile (con l'apprezzamento ai neo vincitori di Sanremo, Mahmood e Blanco) ed elogia il ricambio generazionale (vedi i Maneskin), lasciando dietro di sé un viaggio musicale che "ha toccato delle corde che non pensavamo, ciò che sentivamo noi, sentiva il pubblico".

La musica per Piero Pelù non è mai stata, però, un metodo di fare soldi ma "il solo modo di salvarmi dal mio disagio, dalla mia inadeguatezza, dalla mia ombrosità, dalla mia solitudine e timidezza". Impossibile per il cantante non tornare indietro con la memoria agli anni '80, quando l'eroina era l'unico vero virus che uccideva e che gli ha portato amici importanti: "E' stato il nostro Vietnam. Per l'eroina ho perso più di un compagno di band, un fratello, Ringo De Palma. Io la odiavo e mi preoccupa che stia tornando di nuovo e i ragazzi di oggi non sappiano cosa significhi".

A 60 anni, Pelù si dice orgoglioso di essere riuscito a portare avanti di pari passo carriera e famiglia, anche se per sposarsi ha atteso 58 anni: "Sono fiero di essermi occupato appieno delle mie figlie e artisticamente di non avere mollato mai neanche nei momenti più bui". Guardano indietro, ammette, non tutto è andato come previsto e i momenti di debolezza non sono mancati: "Ho fatto tanti, ma non rimpiango niente. Se sono qua oggi è anche per quegli errori".

L'obiettivo del rocker fiorentino è quello di guardare avanti nel segno della musica e di nuovi progetti in studio e sul palco.

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