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Ecco il terribile incidente che sfregiò Niki Lauda

Rush è il film che racconta la competizione tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda, concentrandosi anche sul terribile incidente che sfigurò quest'ultimo

Rush, ecco il terribile incidente che sfregiò Niki Lauda

Rush è il film diretto da Ron Howard e interpretato da Chris Hemsworth che andrà in onda questa sera alle 23.10 su Rai Movie. Si tratta di una pellicola che porta sul grande schermo la storica competizione tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nel cast di Rush c'è spazio anche per Pierfrancesco Favino, che interpreta Clay Regazzoni.

Rush, la trama

Uscito in sala nel 2013 Rush inizia agli albori degli anni '70 quando James Hunt (Chris Hemsworth) e Niki Lauda (Daniel Bruhl) si incontrano per la prima volta durante un circuito di Formula 3, facendo nascere quasi immediatamente una forte competizione. I due diventano rivali in un batter d'occhio: sentimento acutizzato anche dalla forte differenza che esiste tra i caratteri dei due sportivi. James Hunt è un ragazzo a cui piace godersi la vita, rumoroso e non sempre attento a seguire le regole. Niki Lauda, al contrario, è un uomo molto preciso, meticoloso, che tiene la sua vita lontano dai riflettori, concentrandosi quasi esclusivamente sul suo lavoro, al punto da risultare insopportabile anche alla propria scuderia.

Nel corso degli anni la competizione tra i due continua a crescere: James Hunt vorrebbe entrare a far parte di una grande casa automobilistica, mentre Niki Lauda approda alla Ferrari, dopo aver dimostrato di essere in grado di migliorare anche l'aspetto tecnico delle vetture che è chiamato a guidare. La competizione raggiunge il suo punto massimo nel 1976 quando James Hunt rifiuta la richiesta di Lauda di interrompere una gara in Germania a causa dell'abbondante pioggia. La gara prosegue, ma ben presto la Ferrari perde aderenza con il suolo e Niki Lauda fa un violento incidente che lo intrappola all'interno delle lamiere in fiamme.

Il terribile incidente di Niki Lauda

Per tutti gli appassionati di Formula 1 la stagione del 1976 è, ancora oggi, una delle più emozionanti mai registrate dalla storia. Questo soprattutto per la competizione storica tra la scuderia Ferrari e quella della McLaren che, nel 1976, era resa ancora più interessante dalla rivalità tra James Hunt e Niki Lauda, divisi da una manciata di punti ed entrambi in lizza per il titolo di campione. Il destino di quella stagione, tuttavia, non dipese dalle capacità alla guida dei due piloti, ma da un sinistro scherzo del destino. Come viene raccontato dal Mirror, Niki Lauda ebbe un terribile incidente a causa della strada bagnata per le grandi piogge nel circuito di Nurburgring, in Germania. L'uomo rimase intrappolato nella sua macchina che, nel frattempo, aveva preso fuoco. Niki Lauda rischiò quindi di morire bruciato vivo, uno dei peggiori incubi per i piloti di Formula 1.

Come viene ricostruito da Sky Tg24 l'incidente avvenne alla curva Bergwerk, quando Niki Lauda era alla guida della sua auto lanciata a una velocità di circa 200 chilometri all'ora. Le gomme persero aderenza perché ancora fredde e questo fece perdere a Niki Lauda il controllo del veicolo, che si schiantò contro una roccia ai lati del circuito, prima di essere respinto di nuovo in mezzo alla pista. L'incidente portò a una fuoriuscita di benzina che prese fuoco, costringendo Lauda a rimanere intrappolato per 55 secondi all'interno dell'auto. Il protagonista di Rush venne poi salvato dal'intervento di Arturo Merzario, pilota italiano che estrasse il corpo del collega, di fatto salvandogli la vita.

Niki Lauda riportò delle ustioni di terzo grado sulla testa e sul viso, perdendo sopracciglia e palpebre. Perse, inoltre, quasi del tutto il suo orecchio destro. Ma, secondo il Mirror, la cosa che preoccupava di più i medici erano i danni che i polmoni potevano aver subito a causa del gas respirato durante quegli infernali 55 secondi. Tuttavia, la cosa più straordinaria, fu che nonostante il terribile incidente e i danni subiti, Niki Lauda era pronto a tornare in pista circa sette settimane dopo. Con il volto sfregiato e un'imponente perdita di peso, Niki Lauda non si lasciò sconfiggere dalle conseguenze dell'incidente né dalla paura che potesse accadere di nuovo qualcosa di simile e tornò per riprendere da dove aveva lasciato.

Come ricorda il sito Formula1.com, all'inizio di settembre del 1976 Lauda era uscito dall'ospedale e chiedeva già di testare la vettura nel circuito di Fiorano per poter essere pronto a tornare per la gara di Monza. Daniele Audetto, il manager del team Ferrari, ricorda: "Quando arrivò... ecco, quella è una visione che non potrò mai dimenticare nella mia intera vita. Niki arrivò a Fiorano con il suo aeroplano, che sembrava aver fatto volare lui stesso. Era così pallido, pieno di cicatrici. Aveva perso i capelli, non poteva nemmeno chiudere gli occhi. Era come un fantasma. Ma era davvero molto freddo e determinato." Alla fine Niki Lauda corse al circuito di Monza, festeggiando il suo ritorno in gara dopo 42 giorni dall'incidente che lo aveva quasi ucciso.

Si piazzò quarto, dimostrando il suo talento e la sua forza di volontà.

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