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'Ndrangheta, arrestato il compagno della Provvedi. Lei lo chiamava Malefix

Giorgio De Stefano - "Malefix" così lo aveva soprannominato Silvia Provvedi - è stato arrestato insieme ad altre venti persone nel corso di un'operazione antimafia che ha interessato alcune delle famiglie - clan calabresi più in vista

'Ndrangheta, arrestato il compagno della Provvedi. Lei lo chiamava Malefix

La gioia per la nascita della piccola Nicole, poi lo choc per l'arresto del compagno, l'imprenditore - boss Giorgio De Stefano. Momento complicato per Silvia Provvedi che solo pochi giorni fa è diventata mamma per la prima volta. Quando solo l'amore avrebbero dovuto circondarla in questi primi giorni di gioia, l'arresto del compagno imprenditore e boss - che lei aveva soprannominato Malefix durante la partecipazione al Grande Fratello Vip - invece ha gettato un'ombra oscura sulla loro nuova famiglia.

C'è anche Giorgio De Stefano, infatti, tra gli arrestati nell'operazione della Polizia, coordinata dalla Dda della Procura di Reggio Calabria, che ha eseguito ventuno ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti dei capi storici, elementi di vertice, luogotenenti e affiliati alle potenti cosche della 'ndrangheta De Stefano-Tegano, Libri e Molinetti. Gli arrestati e Giorgio De Stefano sono tutti accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti, detenzione e porto illegale di armi, aggravati dal metodo e dalla agevolazione mafiosa.

Al centro delle indagini, condotte della procura antimafia di Reggio Calabria, gli affari illegittimi delle famiglie nel capoluogo calabro e le imminenti scissioni interne, che hanno portato all'arresto di numerosi boss ed esponenti anche a Milano, Como, Napoli, Pesaro, Urbino e Roma. Il coinvolgimento del compagno di Silvia Provvedi, con il quale stava progettando il matrimonio, è stato chiarito nei fascicoli dell'inchiesta antimafia. Giorgio De Stefano (all'anagrafe Giorgio Confello Fibio) è figlio illegittimo del boss Don Paolino, ucciso nel 1985. Negli anni il fidanzato della Provvedi era riuscito a ricucire i rapporti con i fratellastri, prendendo il cognome del boss ed entrando nell'organizzazione criminale di famiglia.

Giorgio De Stefano, lontano dai social ma al centro degli affari di famiglia

Quando il clan De Stefano chiamava, Giorgio lasciava Milano e la Provvedi per tornare nella sua terra natale e vestire i panni del boss. Come confermano le indagini, per conto della "famiglia" sedava tensioni, imbastiva accordi tra clan e dettava regole, grazie all'influenza del suo casato mafioso. Secondo la Polizia sarebbe stato lui, insieme al fratellastro Carmine De Stefano, a spegnere il desiderio di indipendenza della famiglia Molinetti, storicamente braccio armato del clan, che da tempo progettava di prendersi nuovi spazi.

Sui social network, dove Silvia è molto attiva, De Stefano non era mai comparso al fianco della compagna, mantenendo un profilo basso e riservato rispetto alla scena social. Che qualcosa fosse accaduto, però, lo si era intuito dalla nascita della piccola Nicole. Sola in ospedale, la Provvedi non aveva mai citato il fidanzato, né tantomeno erano comparse foto di famiglia al suo ritorno a casa. Al suo fianco sempre e solo la gemella Giulia, con la quale forma il due artistico Le Donatella. Con De Stefano, Silvia era stata paparazzata dal settimanale Chi per le vie di Milano lo scorso anno, quando mostrò per la prima volta in pubblico il pancione, svelando la gravidanza. Dopo la fine della tormentata relazione con Fabrizio Corona, la donna sembrava aver ritrovato serenità e tranquillità al fianco dell'imprenditore calabrese. Invece, come testimoniano le indagini antimafia, Giorgio De Stefano era stato mandato dalla "famiglia" a Milano per far girare i soldi di famiglia e smettere di dare nell'occhio, ma pienamente integrati nelle dinamiche mafiose "di casa".

Si presentava come giovane e rampante imprenditore, fra i proprietari del noto ristorante "Oro" frequentato da vip e calciatori, luogo dove avrebbe conosciuto proprio Silvia Provvedi.

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