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Sposini e quel risarcimento Rai: "Ritardi nei soccorsi in studio"

Dopo otto anni Lamberto Sposini attende ancora un risarcimento da parte della Rai. Lo sfogo della figlia e della sua ex compagna

Sposini e quel risarcimento Rai: "Ritardi nei soccorsi in studio"

Dopo otto anni Lamberto Sposini attende ancora un risarcimento da parte della Rai. Tra il giornalista colpito da una emorragia cerebrale e viale mazzini è in corso un braccio di ferro legale per accertare le responsabilità sui presunti ritardi e le negligenze che avrebbero compromesso la salute del cronista. E qui, come sottolinea ilCorriere, arriva lo sfogo dell'ex compagna di Sposini, Sabina Donadio: "Fino a quel momento aveva fatto della parola la sua esistenza, si è ritrovato a non poterla usare più".

A combattere questa battaglia legale c'è anche anche la figlia di Sposini, Matilde, che oggi ha 17 anni. Sua madre chierisce un punto: "Vorrei fosse chiaro che per noi non è una questione economica. Lamberto ha bisogno di cure costanti, ma il punto non è questo. Ci piacerebbe che, umanamente, la Rai fosse un interlocutore diverso, perché non si può liquidare così quello che è successo". E nel duello legale c'è anche l'avvocato Ada Odino che tutela Matilde: "Quello che manca è proprio un riconoscimento di quello che è successo al padre. Dalla famiglia viene considerato più il lato morale che economico: è quello che ferisce. Si sarebbero aspettati un gesto riparativo. Parliamo di una bambina per cui il padre era un supereroe e di colpo si è trovata ad accudirlo. Resta un supereroe per lei, ma questo mutismo da parte della Rai pare quasi disinteresse". Bruno Tassone che invece rappresenta Sposini ha le idee molto chiare su quanto accaduto: "Stiamo parlando di un conduttore che alla televisione pubblica ha dato moltissimo. Inoltre, la Rai rischia una condanna per milioni di euro: perché non arrivare a un accordo che si chiuderebbe con 350 mila euro? Perché continuare questo stato di incertezza?". Infine arriva l'affondo su viale Mazzini: "Come è possibile che un posto come la Rai, in cui passano ogni giorno migliaia di persone, non sia attrezzato per dare le prime cure giuste e nemmeno i primi consigli giusti". Qualcosa dopo il malore di Sposini è cambiata: "Quando Fabrizio Frizzi aveva avuto il primo malore, ad esempio, tutto era stato sensibilmente diverso: era stato soccorso molto più velocemente. La mia idea è che sia stata la vicenda di Sposini a indurre il cambiamento", conclude Tassone. Ora Sposini attende un segnale da viale Mazzini..

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