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Taboo è la serie "crepuscolare" di Tom Hardy che torna in tv

A sorpresa su Netflix c'è Taboo, la prima serie tv di Tom Hardy che racconta un drama cupo e complesso tra i ton di Londra e i bassifondi della City

Taboo è la serie "crepuscolare" di Tom Hardy che torna in tv

Sono trascorsi ben cinque anni da quel 7 gennaio del 2017 in cui la serie creata, prodotta e interpreta da Tom Hardy insieme a Steven Knight (ora al timone di Peaky Blinders) ha fatto capolino sul network inglese della BBC One. Dopo tutto questo tempo di latitanza dagli schermi tv e da qualsiasi piattaforma streaming, la prima (e unica) stagione di Taboo debutta a sorpresa su Netflix. Gli otto episodi di questo racconto storico tetro ma dal grande fascino tornano in Italia dall’11 marzo. Una serie quella di Taboo che, fin dall’inizio, ha diviso in due la critica di settore. O la si ama o la si odia. Nata in un periodo di grande espansione e di rinascita per il mondo seriale inglese, Taboo ha racimolato un consenso dopo l’altro tanto da essere confermata anche per una seconda stagione. Gli episodi però ancora non sono entrati in produzione anche se, alcuni voci di corridoio, affermano che la sceneggiatura sia finita da tempo e si aspetta solo il momento giusto per tornare sul set.

Ma dopo cinque anni e in un momento in cui il mercato televisivo è cambiato considerevolmente, il secondo capitolo di Taboo avrebbe ancora senso di esistere? Troverebbe appiglio nel pubblico? Domande su domande a cui è impossibile rispondere, almeno per ora. Il fatto che Taboosia stato aggiunto al catalogo italiano di Netflix fa ben sperare. Al di là di questi dettagli, la serie che vede in Tom Hardy il suo iconico protagonista è da vedere assolutamente, anche solo per immergersi in una storia di vendetta e redenzione ambientata tra i bassifondi di Londra.

L’Inghilterra cupa e corrotta del 1800, la trama di Taboo

È il 1814 e l’avventuriero James Delaney torna nella City dopo che per un lungo periodo ha vissuto in Africa, come un vero selvaggio. Richiamato dopo la morte del padre, deceduto in circostanze poco chiare, James si trova a gestire il patrimonio del genitore. Soprattutto una terra alla baia di Nootka, sulla costa del Canada centrale, posizionato strategicamente e in una rotta utile per il commercio nel continente. Per James non è facile tornare a vivere a Londra e adattarsi alle regole del ton e del suo status sociale, dopo che ha vissuto come un selvaggio per molti anni.

Sobillato dai fantasmi del suo stesso passato, l’uomo ben presto si troverà invischiato in un gioco molto più grande di lui dal momento che l’eredità del padre finisce nel mirino del Re e della Compagnia delle Indie Orientali. I quali vorrebbero mettere le mani su quel lembo di terra per garantire prosperità ai commerci dell’Inghilterra. James però, con il suo carattere spigoloso, non ha nessuna intenzione di scendere a patti con le istituzioni e utilizza ogni mezzo possibile pur di preservare la sua identità. I segreti dal suo passato, però, sono un arma a doppio taglio.

Tom Hardy è un istrionico avventuriero che lotta per la sua eredità

Attore dalla carriera fulminate e protagonista, dal 2001 ad oggi, di una pagina molto importante del cinema contemporaneo, Tom Hardy debutta in tv con una serie per uomini duri. Taboo, infatti, non lesina nei dettagli e nel raccontare gli intrighi e le losche trame d’affari (e di convenienza) che si mescolano tra i ranghi del ton londinese. È una serie oscura, buia, colta e meschina, in cui non ci sono né vinti né vincitori, e dove il buon Tom Hardy, con il suo fisico prestante e il tono sussurrato, riesce a pennellare un personaggio dal grande appeal, pieno di luci e ombre. Il suo James è un uomo moderno, anche se non sembra. È ricco ma vive nella povertà, indossa abiti consunti e un cappotto sudicio che utilizza come mantello. Ha una mente machiavellica, tanto da riuscire a farsi beffe persino dei potenti. È un uomo che lotta per un diritto che ha ricevuto in eredità e non si ferma di fronte a nulla pur di far valere la sua libertà. Tom Hardy brilla in un ruolo cucito a pennello sulle sue solide spalle.

Il periodo della "reggenza" come non lo avete mai visto

Taboo è sì un storia di rivalsa e di vendetta che ricorda alla lontana il mito de Il conte di Montecristo, ma è anche un affresco storico di un’epoca che fu. Ed è proprio questa la sua carta vincente. È ambientato agli inizi del 1800, in un periodo molto florido per la cultura e la società inglese. Quel periodo si chiama "periodo della reggenza", il ventennio in cui si respira aria di rinnovamento tra la nobiltà, e per la prima volta, si parla di progresso. Esplode la moda del “dandy” londinese, e la vita è tutto un susseguirsi di balli, di feste e di matrimoni di comodo, almeno tra le élite del ton. Questo periodo così florido che è diventato celebre grazie ai romanzi regency e ai diversi adattamenti in tv (vedi Bridgerton), in Taboo viene raffigurato in maniera diversa. Tutta quella brillantezza e quell’ostentazione è solo una maschera per nascondere il marcio in cui sta vivendo la società di Londra. La serie prende la forza da tutti quei romanzi di genere, per scavare a fondo in un mondo statico, che pensa solo ai propri interessi e dove conta solo il potere dei soldi.

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Perché rivedere Taboo?

È una serie da stomaci forti, dalla trama molto complessa e arzigogolata, che delinea personaggi oscuri, contorti, in cui non c’è un briciolo di umanità. Convince per quel ritratto crepuscolare della città di Londra, per quella storia che intreccia il drama familiare agli intrighi politici, e piace perché Tom Hardy ha regalato veridicità al racconto. È da vedere perché è una sere unica nel suo genere, non il classico drama in costume. Ma è dedicata solo agli estimatori e ai cultori della vera arte seriale.

Quella seconda stagione mai realizzata… o forse sì.

Successo di critica? Sì. Tanto è vero che nel 2017 Taboo è stato anche rinnovato per una seconda stagione. I nuovi episodi, però, al momento non sono mai entrati in produzione. Eppure né Tom Hardy né il suo co-creatore hanno mai smesso di credere nel progetto. Di recente, in un’intervista che Steven Knight ha rilasciato in vista dell’ultima stagione di Peaky Blinders ha affermato che la serie è ancora viva e vegeta, rivelando che la sceneggiatura sarebbe già pronta. Ma non c’è una data di inizio per le riprese. E forse… sarebbe meglio così.

L’ultimo episodio di Taboo regala un finale, o meglio un nuovo inizio, che potrebbe funzionare in entrambi i casi.

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