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Aspettando Mandzukic. Ibra si carica sulle spalle quel che resta del Milan

Theo Hernandez e Calhanoglu davvero positivi Pioli senza metà squadra, ma torna Zlatan...

Aspettando Mandzukic. Ibra si carica sulle spalle quel che resta del Milan

Alla lotteria dei tamponi (gli ultimi della lista, Theo e Calha due volte positivi al test rapido di venerdì, poi negativi a quello molecolare, ancora positivi sabato mattina con conferma del tampone molecolare della sera), il Milan rimane ancora dimezzato, tra vittime del covid-19 (Rebic, Krunic, Theo Hernandez e Calhanoglu), infortuni di lunga risoluzione (Bennacer, Gabbia) più squalifica (Leao) nei pressi dello striscione di metà campionato («conta poco» dichiara l'interessato) e alla vigilia di una striscia di appuntamenti da brividi (dopo Cagliari, Atalanta e derby di coppa Italia). «Sono assenze importanti ma questo è il tipo di stagione che abbiamo davanti» sostiene Stefano Pioli che sembra dotato di una pazienza illimitata e di una resistenza alle disavventure persino commoventi. «Siamo pronti e preparati, dobbiamo raddoppiare le energie» è il suo comizio allo spogliatoio di Milanello prima di volare oggi a Cagliari (partenza rinviata per attendere l'ultimo giro di tamponi) per uno di quei viaggi trappola che possono cambiare il corso di una stagione sul conto della quale fanno sorridere gli accenni alla fortuna dei rossoneri. D'improvviso il Milan si ritrova sulle spalle del solo Ibrahimovic, già rientrato col Toro in coppa Italia per collaudare la gamba ma non ancora in possesso del ritmo partita. «Ibra ha una gran voglia» riferisce il testimone diretto Pioli, capace di frenarne l'istinto di accorciare i tempi, declinando un recupero razionale.

«Ora che siamo saliti sul treno vogliamo restarci per bene» continua a ripetere il tecnico che è diventato in queste ultime ore più uno strizza-cervelli che un allenatore di calcio, alle prese con tutti questi eventi che gli complicano la vita e gli riducono le scelte all'osso. Consapevole della realtà, anche l'area tecnica del club ha deciso di accelerare le trattative di calcio-mercato. Meitè è già da sabato a Milanello e il suo esordio ha soddisfatto lo staff tecnico. «Mi è piaciuto come si è presentato» il bigliettino di benvenuto del tecnico milanista che potrà contare tra lunedì e martedì anche sugli altri due puntelli della rosa. Per Mandzukic accelerazione (da ieri a Milano, oggi le visite), anche per via della sequela di positività, vedi Calha, e sciolta la riserva sulle condizioni fisiche: ha garantito, attraverso Giovanni Branchini, uno degli agenti seri in circolazione, d'essersi allenato intensamente a Zagabria in questi 10 mesi d'inattività. Anche la durata del contratto (per sei mesi più opzione per l'anno successivo a 1,8 milioni di stipendio) è diventata un ostacolo superato agevolmente così come la trattativa col Chelsea per stabilire la scadenza (18 mesi) del prestito di Tomori, difensore canadese di origine nigeriana, chiuso da Thiago Silva.

Davanti c'è il Cagliari di Di Francesco, qualche anno fa contattato dal Milan per sedersi in panchina.

All'epoca l'interessato declinò l'invito con una dichiarazione («non vado dove c'è confusione») che è un omaggio all'attuale condizione del club rossonero.

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