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Attenti a Vertonghen, il difensore con l'istinto del goleadorIl colpo di mercato degli Spurs. Per lui stravedeva Cruijff

Sebbene sia più rispettato che amato dai tifosi del Tottenham, Andrè Villas Boas negli Spurs ha saputo recuperare il credito dilapidato nella disastrosa esperienza al Chelsea. Le intuizioni hanno ampiamente superato gli errori, come ai bei tempi del Porto, e oggi il Tottenham è la miglior squadra di Premier League dopo i due Manchester. Merito di un Gareth Bale tornato ai massimi livelli, ma dietro la rinascita del fenomeno gallese c'è tanta farina del sacco di AVB. Qualche esempio? Lennon responsabilizzato con la fascia di capitano, Dembele spostato davanti alla difesa, l'acquisto a gennaio di Holtby dallo Schalke 04 per coprire le spalle in mediana a Bale, non più ala ma attaccante a tutto tondo. Senza dimenticare il colpo di mercato dell'anno in Premier League: l'acquisto di Jan Vertonghen (nella foto) dall'Ajax.
Nazionale belga classe 87, Vertonghen non è un giocatore da prime pagine dei giornali, quanto da posizioni di vertice nelle classifiche di rendimento. Il miglior difensore della Premier, dicono le medie-voto dei giornali britannici. Duro nel tackle, ottimo senso della posizione ma anche dotato di un sinistro potente capace di lasciare segno, Vertonghen si è distinto per l'immediata adattabilità al calcio fisico e veloce d'Inghilterra. La duttilità l'ha imparata in Olanda, dove è sbarcato giovanissimo dai belgi del Germinal Beerschot: mediano, terzino sinistro, difensore centrale. Per lui stravedeva Johan Cruijff, non propriamente avvezzo ai complimenti per i giocatori che raramente passano la metà campo. Vertonghen però la supera eccome, visto che l'ultima stagione nell'Ajax l'ha addirittura chiusa in doppia cifra. Che avesse la scorza dura lo si era capito fin da quando segnò il suo primo gol da professionista, nel 2005 in coppa d'Olanda al Cambuur. Gli avversari gettarono fuori la palla per soccorrere un infortunato, il 18enne Vertonghen la restituì con una palombella da oltre 50 metri che si infilò nel sette. «Uno così o diventa un campione o finisce male», disse il tecnico Danny Blind.

Buona la prima.

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