Sport

Bonucci: "Il mio idolo? Nesta, per eleganza e puntualità"

Il neo-difensore rossonero si racconta a Milan Channel. "Il mio idolo? È sempre stato Alessandro Nesta: quando gli chiesi la maglia fu una grande emozione"

Bonucci: "Il mio idolo? Nesta, per eleganza e puntualità"

Tra Leonardo Bonucci e il Milan è stato amore a scoppio ritardato. Sì, perché in passato il neo-difensore rossonero ha avuto come idolo il grande Alessandro Nesta, protagonista in maglia rossonera delle due Champions League nelle stagioni 2002/2003 e 2006/2007. "Tra i difensori guardavo tanto Alessandro Nesta, è stato un esempio, u vero maestro in questo nuovo modo di difendere e giocare la palla, sempre elegante e puntuale. È stato un punto di riferimento - ha spiegato Bonucci e Milan Channel - e quando gli ho chiesto la maglia mi sono emozionato".

Bonucci si è raccontato a 360 gradi al canale tematico rossonero. "È stato veramente bello arrivare ed essere ricevuto con questo entusiasmo da parte dei tifosi, si sente che c'è voglia di invertire la rotta degli ultimi anni, lo merita la storia di questa squadra e di questa maglia", ha spiegato subito Bonucci, soffermandosi poi sul discorso Champions League.

"Sette Coppe dei Campioni non si vincono per caso, vuol dire che qui c'è la mentalità giusta per vincere. Adesso il compito nostro è riportare il Milan dove merita".

L'idolo dell'ormai ex centrale bianconero? Alessandro Del Piero, ma tra i difensori "guardavo tanto Alessandro Nesta, è stato un esempio, maestro in questo nuovo modo di difendere e giocare la palla, sempre elegante e puntuale. E' stato un punto di riferimento, sono stato fortunato ad incontrarlo e mi emozionai a chiedergli la maglia ad un campione come lui", ha confessato il numero 19.

Quanto ai miti rossoneri, Bonucci ha detto che "nella storia del Milan sono tanti, Maldini, Baresi, Costacurta, Kakà e Shevchenko. Quando sono entrato nel Museo è stato davvero emozionante vedere i campioni che hanno vestito questa maglia e quello che hanno scritto per questa società", ha proseguito il centrale della Nazionale.

Il suo compagno di squadra più forte? "Pirlo, con lui la palla era messa in banca, dava tranquillità, sicurezza, esperienza, un campione umile da cui ho imparato il modo di gestire la pressione delle partite, degli avversari".

Le ultime parole del difensore sulla possibilità di "convertire" i due figli: "Per il momento uno è granata, l'altro è juventino, vediamo cosa si riesce a fare...

".

Commenti