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Caos in Liberia, in migliaia in piazza contro il presidente George Weah

Esplode ancora la protesta in Liberia, a Monrovia 3500 manifestanti hanno contestato il presidente George Weah

Caos in Liberia, in migliaia in piazza contro il presidente George Weah

Nuove proteste di piazza in Liberia contro la politica economica del presidente George Weah, l'indimenticato campione del Milan, eletto a capo dello stato africano nel gennaio 2018.

E' di sicuro il momento più difficile da quando, lasciato il mondo del calcio, la stella liberiana George Weah annunciò la discesa in politica, assumendo repentinamente la guida della Liberia ad inizio 2018. Secondo quanto riferito da Al Jazeera circa 3mila persone hanno manifestato nella giornata di lunedì in un distretto centrale nella capitale Monrovia e sono state disperse dalla polizia utilizzando gas lacrimogeni e un cannone ad acqua. Nuove proteste dunque dopo quelle scoppiate a giugno quando ci furono cortei nell’ambito della Weah step down campaign, che puntava a ottenere le dimissioni della ex calciatore rossonero.

Con il Paese ormai vicino al collasso, i manifestanti vogliono che il presidente licenzi il suo team economico, che ritengono responsabile della grave crisi di liquidità che rende spesso impossibile prelevare al bancomat, mentre decine di migliaia di dipendenti pubblici restano senza stipendi per mesi e l’inflazione viaggia su cifre intorno al 30%. ''Abbiamo presentato una petizione al presidente perché si affronti la questione della corruzione, della cattiva governance, della violazione della Costituzione, ma il presidente ha rifiutato di rispondere a qualsiasi nostra richiesta'', ha detto Henry Costa, capo di un gruppo chiamato Council of Patriots. L’economia liberiana ha conosciuto un declino durante i due anni di potere di Weah. Le banche sono a corto di contanti e non garantiscono la possibilità di ritirare i soldi, i salari dei dipendenti pubblici vengono spesso differiti e i prezzi delle materie prime di base sono saliti alle stelle.

Al centro dell'attenzione e delle istanze dei manifestanti ci sarebbe la destinazione dei fondi, si parla di 25 milioni di dollari, che il governo guidato da Weah aveva ritirato lo scorso anno dalla Federal Reserve liberiana. Capitali che, al momento del prelievo, dovevano servire per riempire le casse dello Stato dando ossigeno a una situazione economico-finanziaria disastrosa. Nel 2018 infatti l'ex attaccante aveva annunciato che la Banca centrale avrebbe immesso nell’economia proprio quei 25 milioni di dollari per rimpiazzare i vecchi dollari liberiani che continuavano a deprezzarsi facendo salire i costi dei beni importati e l’inflazione. Una mossa, che se all'epoca aveva calmato le acque, ora è diventata sempre più una spada di Damocle.

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