Sport

Il City chiude le porte, ma c'è la chiave per la fuga

Vertice per rassicurare la squadra. Il legale: «I giocatori possono fare causa per risolvere i contratti»

Il City chiude le porte, ma c'è la chiave per la fuga

Londra Il vertice d'emergenza con i giocatori è stato convocato a mezzogiorno di ieri. Appuntamento nel centro sportivo di Carrington, nonostante la squadra avesse il fine settimana libero. La sentenza della Uefa (Il massacro di San Valentino, il titolo del Sun) non consentiva ulteriori attese, anche per questo il giorno prima i dirigenti del Manchester City si erano affrettati ad incontrare Pep Guardiola. A parlare a nome del board è stato il direttore generale Ferran Soriano. Con un duplice obiettivo: rassicurare i tesserati che il City non ridimensionerà programmi e obiettivi nonostante l'esclusione dalle prossime due edizioni della Champions League, ma soprattutto annunciare la controffensiva legale. Perché il City non è affatto rassegnato a subire supinamente la decisione della Uefa. Al contrario. Come dimostra l'appello già presentato che mira non ad uno sconto della pena, ma proprio alla sua cancellazione.

Il City si sente talmente nel giusto, vittima di un clamoroso errore giudiziario, che lo sceicco Mansour bin Zayed al-Nahyan, proprietario del club, ha rivelato ai suoi più stretti collaboratori di essere pronto a spendere «35 milioni di euro per avere i 50 migliori avvocati al mondo pur di ribaltare il verdetto della Uefa». «Servissero anche 10 anni per avere giustizia», ha aggiunto uno dei legali del City, Simon Hart. Perché la sentenza della Uefa rischia non solo di costare una fortunata al club, si calcolano perdite superiori ai 150 milioni di euro all'anno, ma soprattutto di far saltare l'intero progetto sportivo.

La conseguenza più temuta dalle parti dell'Etihad stadium è un fuggi-fuggi generale. A cominciare da Guardiola il cui futuro in Inghilterra appare sempre più incerto. Il contratto del tecnico catalano scade tra 18 mesi ma una clausola, che il tecnico ha voluto inserire il giorno del rinnovo, gli garantisce la rescissione unilaterale alla fine di ogni anno Di fatto a giugno potrebbe liberarsi. Così come i migliori della squadra, come Raheem Sterling.

Secondo un noto avvocato, esperto di diritto sportivo, John Mehrzad i giocatori potrebbero fare causa al City per aver infranto i termini di fiducia e confidenza. Un modo per liberarsi addirittura gratuitamente, con danni impensabili per il City che vedrebbe dissolvere il proprio capitale sociale come neve al sole. Con ripercussioni anche a livello domestico se - come anticipato ieri dall'Independent - anche la Premier League deciderà di assumere provvedimenti contro il club: l'infrazione del Fair Play Finanziario, stabilito dalla Uefa, potrebbe tradursi in punti di penalizzazione già in questa stagione.

Piove sul bagnato a Manchester.

Commenti