Ciclismo

Il doping arriva fino ai rulli. Stop a Zanasca per gli eSports

Per uno che da anni si occupa di maglie, anche da ciclista, finire nelle maglie dell'antidoping non è il massimo

Il doping arriva fino ai rulli. Stop a Zanasca per gli eSports

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Per uno che da anni si occupa di maglie, anche da ciclista, finire nelle maglie dell'antidoping non è il massimo. Così come non è il massimo farsi beccare a 40 anni, con un passato da ciclista assolutamente incolore e un presente professionale di buonissimo livello. Quello che fa ancor più specie è che Luca Zanasca è stato fermato per doping per una prestazione virtuale nell'eSports - il ciclismo virtuale - al punto da essere convocato in Nazionale per i campionati mondiali 2023 dove si è piazzato al 57* posto dopo essere passato attraverso le qualifiche Uci Zwift.

La nota della NADO Italia non precisa in quale occasione siano stati effettuati i controlli, ma è probabile che siano stati fatti a sorpresa e a casa dell'atleta. «Il Tribunale Nazionale Antidoping - si legge nella nota -, in accoglimento dell'istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare l'atleta Luca Zanasca (tesserato FCI) per la violazione degli articoli 2.1 e 2.2 (sostanza riscontrata: Stanozololo, ed i suoi metaboliti)». Per la cronaca: lo stanozololo è un derivato sintetico del testosterone.

L'aspetto positivo di questa vicenda? A differenza di Papu Gomez, non si sono dovuti aspettare dieci mesi per conoscere la positività di un atleta e in via precauzionale è stato fermato. Per il calciatore ex Siviglia, non solo è stato tenuto silenziato, ma ha potuto vincere con gli albiceleste un mondiale e con il Club l'Europa League.

Nel ciclismo si ferma anche chi bara nell'eSport, nel calcio il rigore è ancora un po' troppo virtuale.

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