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Il dream team del fioretto si riprende il tetto del mondo

Strapazzata la Francia in finale. Valentina si riposa, le ragazze cantano: "Siamo noi la nuova squadra. Siamo l'Italia, non è cambiato niente vedrai"

Il dream team del fioretto si riprende il tetto del mondo

Il Dream team è sempre più da sogno. L'Italia conquista il secondo oro ai mondiali di Budapest, sempre nel fioretto. Arianna Errigo si era aggiudicata l'individuale, Elisa Di Francisca il bronzo, ieri sera è arrivato il titolo più scontato, a squadre, con una superiorità disarmante.

Il fioretto è l'arma più tecnica, le azzurre fanno valere una qualità schermistica senza eguali, doppiando e oltre le avversarie. Si parte con il 45-12 al Brasile negli ottavi, con Valentina Vezzali in pedana, dai quarti le subentra Carolina Erba e la Cina raccoglie appena 20 stoccate, sarà comunque il record di giornata tra le avversarie: la Corea in semifinale fa peggio, fermandosi a 19. In finale ti aspetti un pizzico di equilibrio e invece niente, la superiorità è totale, da un picco iniziale di 15-4 e vari assalti chiusi a zero dalle francesi. Solo Di Francisca perde un duello, contro Thibus (7-5) il resto è quasi noia, con il 45-18.
Il momento più divertente è alla presentazione, come agli Europei di Zagabria le azzurre prima dell'assalto si esibiscono in un'haka che pare un inno, sulle note del musical Fame (Saranno Famosi). «Siamo noi la nuova squadra - dice il coro -, siamo l'Italia lo sai. Non è cambiato poi niente, il risultato vedrai. Tu vedrai, tu vedrai...». Hanno tutte i capelli lunghi e raccolti dietro, per certe movenze ricordano vagamente le cheerleader volute dal presidente del Napoli De Laurentiis per vivacizzare lo stadio San Paolo, il quartetto della Francia resta perplesso, è come si sentisse un po' irriso, ma non c'è malafede.
L'Italia era alla quarta finale mondiale di fila, solo due anni fa a Catania venne battuta dalla Russia, che ci ha portato via il ct: Stefano Cerioni aveva firmato gli ori olimpici, qui finisce terzo, ma il veneziano Andrea Cipressa, già vicepresidente federale, prosegue la stessa linea.

Per Valentina Vezzali a squadre sono 8 ori e 3 argenti iridati, solo per 5 volte la sua nazionale ha mancato il podio mondiale, stavolta resta in panchina, ma è normale dopo neanche tre mesi dal parto. L'onorevole di Lista Civica ha 39 anni, punta alla sesta olimpiade, anche a Rio 2016 però potrebbe rimanere a guardare. Perché Erba a 28 anni è cresciuta e non è un gioco di parole. Fa persino meglio del fidanzato Valerio Aspromonte, bronzo nel fioretto.

«Stiamo insieme da quasi 3 anni - racconta lui, domani a caccia dell'oro a squadra -. Ci alleniamo a Frascati, lei con il maestro Fabio Galli. Era alla prima in nazionale». Grazie alla maternità proprio di una frascatese, Ilenia Salvatori, che a 34 anni comunque vorrebbe tornare.

La sciabola invece finisce sesta, esce con la Bielorussia nei quarti per 45-43, mentre a Londra si aggiudicò questo stesso confronto, proiettandosi verso il bronzo. Aldo Montano è il più positivo e sfiora la rimonta, Luigi Samele fa il suo, è Diego Occhiuzzi, a maggio numero 1 del ranking mondiale, a chiudere con un bilancio incredibilmente negativo, di -11 stoccate. Gli sciabolatori venivano da 2 argenti e da due bronzi mondiali, da 6 anni non mancavano il podio.

Solo il Dream team non tradisce mai.

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