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È il festival degli autogol. Tra errori e leggerezze pure le big sono indifese

Da Demiral a Szczesny fino al duo portoghese Quanti sbagli là dietro. Ma per tradizione...

È il festival degli autogol. Tra errori e leggerezze pure le big sono indifese

Ci sarà pur qualcosa nell'aria (e nell'area) se un europeo si è iniziato nel nome di un autogol? Aggiungete: autogol di un difensore panchinaro (il turco Demiral) di una squadra italiana (Juventus) piuttosto titolata e celebre per il suo rango difensivo. Sì, insomma, la parola alla difesa non è solo uno slogan da fiction televisiva. Non era mai capitato che un campionato d'Europa partisse con una autorete e questo fa già storia. Se poi l'attività di retroguardia delle grandi Nazioni pallonare non è proprio esaltante e gli autogol sono già da record, che dire? Europeo indifeso.

Lo si intuisce guardando i numeri delle statistiche: quando si parla di palloni recuperati le squadre vip sono indietro. Quando si legge tackle vinti qualcosa migliora, soprattutto nelle squadre di forza come Germania, Inghilterra, Francia e Olanda. Chi lavora con gli artisti, vedi Belgio o Spagna, fa più fatica. Ben sapendo che non tutto e non tutti gli errori provengono da un difensore disattento, un portiere imbalsamato o un terzino che sa attaccare ma non difendere. Come gioco del pallone racconta, il centrocampo è il centro di gravità di ogni partita e di ogni atteggiamento positivo o negativo della squadra. Non a caso piacciono, a prescindere dagli sbandamenti difensivi, Belgio e Francia che, fra l'altro, ha sfruttato un autogol di Hummels per battere la Germania, nell'ultima sfida del primo giro di partite di Euro 2021. Un altro caso?

Alla linea di partenza le difese a maggiore credibilità, detto dai dati statistici, erano: Italia, Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda. Fra le cosiddette Grandi venivano considerate difensivamente meno forti Belgio, Portogallo e Spagna, con l'Austria incomoda di turno. Al tirar delle prime somme (discorso Italia a parte) l'Inghilterra ha mantenuto le quotazioni, zero gol subiti come pure la solita rocciosa Svezia, non altrettanto Germania e Olanda (3 reti una, 2 l'altra). L'Austria anche peggio. Spagna, Belgio e Francia battute da una sola rete. Il Portogallo è saltato per aria con la Germania, regalando un record con due autoreti in un solo match degli Europei.

E questa del Portogallo è storia strana: sotto la guida di Fernando Santos, la squadra campione continentale, in carica, aveva subito una sola sconfitta (Ucraina nel 2019), dal settembre 2014, in ogni competizione europea. Quindi la difesa, guidata dall'irriducibile Pepe, è una garanzia: solitamente la forza portoghese sta a cavallo tra centrocampo e difesa, per poi lasciare Ronaldo a sbrigarsela con i gol. Stavolta la solidità difensiva si è sbriciolata in nome degli autogol. Val la pena ricordare che se Demiral ha dato il via, un altro juventino il portiere Szczesny, altro autogollista, non ha fatto brillare la fama bianconera. Gol e autogol segnano il confine tra credere e non credere a taluni risultati. Indubbio che finora quasi tutte le difese hanno mostrato spazi larghi e disattenzioni imbarazzanti. Se i gol segnati sono tanti, non è buon segno. Se gli autogol abbondano peggio.

Forse già oggi, nella tabella dei pochi gol subiti, si nasconde la futura vincitrice dell'Europeo.

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