Calcio

"Hanno avvelenato la mia squadra. Ora la partita deve essere ripetuta"

Il Real Aversa sconfitto 6 a 0 a Ragusa retrocede in Eccellenza. Intervista a Emanuele Filiberto di Savoia

"Hanno avvelenato la mia squadra. Ora la partita deve essere ripetuta"

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Hanno avvelenato la squadra del principe. La denuncia è di Emanuele Filiberto di Savoia, presidente e proprietario del Real Aversa, oltre che del Savoia 1908. Campionato di serie D sconfitta per 6 a 0, contro il Ragusa, automatica retrocessione in Eccellenza che nulla ha a che fare con la nobiltà del titolare del club campano. Storia strana e buia. «Quello che è accaduto domenica è un qualcosa di inaudito e, dal mio punto di vista, vergognoso. Hanno avvelenato la mia squadra».

In che senso?

«Venerdì siamo partiti per raggiungere un albergo di Ragusa; sabato sera, dopo cena, i calciatori, tutti, hanno accusato malori vari, vertigini, dolori intestinali, vomito, sono stati ricoverati al pronto soccorso. Abbiamo i referti medici e ribadiscono che si è trattato di avvelenamento».

Un complotto dei vostri avversari. Giuseppe Trapani, presidente del Ragusa, ha annunciato querela nei suoi confronti, ritenendo inaccettabili e deliranti le sue affermazioni.

«Io non ho mai accusato il Ragusa di ciò che è avvenuto, non ho puntato il dito verso nessuno. Ma questo è un episodio assai negativo per il calcio del sud, è una vicenda che va chiarita, io sono per il calcio pulito, ho investito in queste squadre, ho pagato gli stipendi arretrati, ho saldato i debiti, l'impegno del nostro gruppo, la Casa Reale Holding che ho formato con Nazario Matachione, Marcello Pica e la famiglia Servillo, ha affrontato tutte le pendenze, abbiamo creato una Academy per i ragazzi, un progetto sociale e non soltanto sportivo, così da portarli via dalla strada, sono questi i miei propositi, mi batto per uno sport sano».

Però è in arrivo la querela.

«Le ripeto, non ho accusato di alcun complotto il Ragusa calcio. Il presidente Trapani dovrebbe dimostrare fair play e accettare di rigiocare la partita».

Voi avete perso 0 a 6, schierando tutti i titolari.

«I ragazzi sono stati coraggiosi, direi eroici, hanno giocato in condizioni fisiche precarie, dopo aver assunto i farmaci per debellare l'avvelenamento. Soltanto il portiere di riserva non è riuscito a rimettersi in piedi. E ad oggi sono ancora nove i ricoverati in ospedale».

Avreste potuto avvisare i dirigenti federali.

«Io non ero a Ragusa, i miei collaboratori mi hanno ribadito di avere richiesto il rinvio dell'incontro ma il dottor Luigi Barbiero, responsabile del comitato interregionale, aveva risposto che se non ci fossimo presentati in campo avremmo perso a tavolino».

Che cosa pensa possa accadere? La retrocessione è certa.

«Non lo so, io sono pronto ad accettare il risultato del campo ma in condizioni regolari e non con la squadra a pezzi come è accaduto domenica».

Ha ricevuto telefonate dalla Federcalcio?

«Finora no, non mi trovo in Italia, mi auguro venga fatta giustizia».

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