Calcio

I nerazzurri in Turchia con l'Italcalcio sulle spalle

L'Inter ieri è volata nella terra del Bosforo. Nella valigia di Inzaghi un bagaglio in più. Forse inaspettato, sicuramente non voluto

I nerazzurri in Turchia con l'Italcalcio sulle spalle

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L'Inter ieri è volata nella terra del Bosforo. Nella valigia di Inzaghi un bagaglio in più. Forse inaspettato, sicuramente non voluto. Giocherà lui l'ultima carta per portare in Italia una coppa, dopo che le prime due non si sono rivelate vincenti. Un'ingiustizia per la Roma, secondo Mou, una beffa per i Viola, secondo Italiano. Ora il calcio italiano è nelle mani di Simone Inzaghi. Che ha già vinto. Non è piaggeria. Salendo sull'aereo per la Turchia si è portato qualche sconfitta di troppo in campionato ora trasformata addirittura in un toccasana, ma soprattutto il ricordo di una notte in cui l'Inter ha gettato le basi di questa cavalcata europea. Liverpool, 8 marzo 2022. L'andata dell'ottavo di finale a San Siro è finita 2-0 per i Reds. Ad Anfield tutti si aspettano il turnover di Inzaghi, che invece schiera i titolarissimi. Il messaggio dell'allenatore è inequivocabile: credo all'impresa. L'illusione di Lautaro Martinez spenta dall'espulsione di Sanchez. Non solo, gli infortuni di De Vrij e Brozovic finiranno tra i capi d'imputazione dello scudetto perso. Ma quella sera inglese, col senno di quindici mesi dopo, è l'alba che ha portato a un'altra notte, che potrebbe diventare leggendaria. Istanbul chiude il cerchio aperto a Liverpool. Simone ha guardato negli occhi Carlo (Ancelotti), poi Jurgen (Klopp), ora è pronto a farlo con Pep (Guardiola). Non sarà una colazione durante il viaggio di nozze come quattro anni fa, ma una notte di gala. Se ad Antonio (Conte) va dato atto di aver riscoperto il dna vincente dell'Inter, a Simone va dato il merito di aver riacceso la mentalità europea dei nerazzurri. Un allenatore arrivato dopo la fuga di Conte e l'ologramma di Messi proiettato sulla facciata del Duomo. La Pulce scelse Parigi, raccogliendo soldi e fallimenti. Due anni dopo nel giorno in cui Leo vola all'Inter... di Miami, Inzaghi insegue un sogno. Erede, quasi per caso, di Conte, come Allegri alla Juventus nel 2015. Allora come oggi di mezzo c'è Beppe Marotta. Tra l'ad e l'allenatore una stretta di mano gelida ha aperto la settimana del sogno.

Domani potrebbe trasformarsi in un abbraccio sotto il cielo del Bosforo: l'Inter vuole vedere le stelle.

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