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Inter, è una pausa di crisi. Che ribaltone con l'Udinese

Terzo ko in 7 gare di Serie A, l'anno scorso arrivò dopo 30. Barella illude dopo 4', poi i nerazzurri subiscono la forza fisica dei friuliani: altre 3 reti in trasferta

Inter, è una pausa di crisi. Che ribaltone con l'Udinese

Intanto i numeri, che danno un'idea precisa di quanto sta succedendo all'Inter: quella sonora e meritatissima in casa dell'Udinese (3-1, più un palo e una paratona di Handanovic) è la quarta sconfitta in 9 partite, la terza in 7 di campionato, la terza in 4 trasferte. I gol subìti sono ormai 11, ma non sarebbe nemmeno quello il problema, se la squadra segnasse di più: un anno fa - per dire i gol presi erano 8 dopo 7 partite, ma con 22 gol fatti; oggi i gol all'attivo sono solo 13 e quindi in qualche modo è sbagliato limitarsi a dire quello che tutti vedono, ovvero che Skriniar sembra un giocatore nomale, De Vrij uno finito e Bastoni un giovane e basta, non l'ipotesi di campione che tutti conosciamo. Non è la fase difensiva dell'Inter che non funziona, è l'Inter tutta che sbaglia, in ogni zona del campo.

E dire che a Udine, come nel derby, era persino andata in vantaggio. Stavolta dopo una manciata di minuti, con una punizione bellissima e imparabile di Barella. Un gol che ha costretto Sottil a cambiare copione, trasformando la prevista partita di attesa, in una gara di attacco, a tratti martellante. Quasi logico il pareggio friulano, fortuito ma conseguente di quanto stava accadendo in campo. Sfortunata la deviazione di Skriniar, sulla punizione di Pereyra. Dopo mezz'ora, Inzaghi fa due cambi clamorosi. «Ho tolto Mkhitaryan e Bastoni perché erano già ammoniti, ma cercavo una scossa, avrebbero dovuto pagare tutti», spiegherà il tecnico. I due esclusi l'hanno presa malissimo, plateale la reazione di Bastoni contro i seggiolini della panchina, ma per quanto lo riguarda, l'impressione è che il cambio non sia stato tanto suggerito dal rischio doppio giallo, quanto dalla fin lì disastrosa prestazione.

Assurdo invece privarsi di Miki, che avrebbe potuto gestire la situazione di pericolo, soprattutto se lo togli per fare giocare Gagliardini. Di Asllani, fra l'altro, sempre nessuna notizia. Male l'Inter e male Inzaghi. Bene Sottil e benissimo l'Udinese. Che corre e gioca, segna e diverte anche, perché fa ottimo calcio a tutto campo. Quinta vittoria di fila, solo il Milan l'ha battuta, all'esordio in campionato e rischia di essere un successo molto più importante di quanto a Ferragosto si potesse immaginare. Come già altre 4 volte prima dell'Inter, l'Udinese ha segnato ad Handanovic 2 gol nell'ultimo quarto d'ora, consolidando un primato che - prima di giocare - divideva proprio con i nerazzurri, sintomo evidente di grande condizione fisica e profondità di organico.

Inzaghi parla dell'Inter come di una cosa non sua, che osserva e non che gestisce.

La classifica si allunga, la sosta può aiutare, il rientro di Lukaku anche, ma è soprattutto Inzaghi che deve tornare a essere il padrone dell'Inter prima che sia troppo tardi.

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