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Inter, scommessa Reds. L'impossibile non esiste pensando allo scudetto

In casa del Liverpool servono tre gol per i quarti. Klopp: "Non vengono in vacanza..."

Inter, scommessa Reds. L'impossibile non esiste pensando allo scudetto

Chi ha fatto 5 gol alla Salernitana, vuoi che non ne faccia 3 al Liverpool? Nemmeno il più fideista tra i tifosi può accarezzare simile domanda, molto più azzardata che retorica, eppure sono proprio 3 i gol che servono all'Inter per proseguire la corsa in Champions League. Peraltro, servono 3 gol di differenza, non 3 gol e basta: con l'1-3, dopo i supplementari si va ai rigori. Ecco perché è riduttivo definire impresa quella che stasera i nerazzurri cercano ad Anfield; serve un vero miracolo sportivo, di quelli che nella storia sono riusciti una volta sola (al Manchester United di Lukaku in casa del Psg nel 2019, ma col nuovo regolamento è ancora più difficile) e che chissà se davvero Inzaghi inseguirà fino in fondo.

Già solo l'idea di ipotizzare la rinuncia in partenza a Dzeko, fresco di doppietta alla Salernitana e punto di riferimento della manovra, per dare spazio a Sanchez, significa che l'Inter ha ben chiaro in testa qual è la partita che conta davvero tra quella col Liverpool stasera e quella col Toro domenica. La Champions e Anfield però vanno onorate e perciò alla fine pare che giocherà la squadra migliore possibile, compreso Perisic tenuto a riposo in campionato, con la sola ovvia eccezione dello squalificato Barella («sono contento che non ci sia», ammette Klopp) sostituito come all'andata da Vidal. I cambi, semmai, tutti nella ripresa.

«Ce la giocheremo, con tantissime motivazioni. Sappiamo di affrontare una delle squadre più forti d'Europa, ma sappiamo anche che il risultato dell'andata ci ha penalizzato oltre i nostri demeriti», spiega Inzaghi. Il rischio da evitare è un'imbarcata di quelle che lasciano ferite più profonde di un'eliminazione, già messa in preventivo all'indomani del sorteggio. Cavarsela con onore, segnare magari un gol dopo averne sbagliati tanti tra l'andata e il doppio confronto col Madrid, meglio ancora se con Martinez, che in Europa non fa centro da 10 partite consecutive, sarebbero obiettivi importanti da centrare e un bel modo per uscire dalla Coppa più importante, senza scordare il merito di essere arrivati fin qui, dopo che Spalletti prima e poi 2 volte Conte, all'altezza di questo turno erano già spettatori di Champions davanti alla tv. «Di impossibile, nel calcio e nella vita non c'è nulla», sottolinea Inzaghi un po' enfaticamente, ma in una delle cattedrali storiche del calcio, ci può stare. Ad Anfield, il Liverpool non perde da un anno esatto (col Fulham) mentre forse è benaugurante ricordare che è italiana (l'Atalanta) l'ultima squadra straniera ad aver violato il tempio dei Reds (novembre 2020). In tribuna ci sarà anche il presidente Zhang, per la prima volta in una euro-trasferta dopo la finale di Europa League dell'agosto 2020.

Liverpool e poi di nuovo campionato, soprattutto derby a tempo pieno.

«Anch'io vorrei sapere quando recupereremo la partita di Bologna, noi eravamo pronti per giocarla il 6 gennaio», la replica finale alla velenosa allusione di Pioli.

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