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Juve, il cecchino Vlahovic ha una mira da scudetto

Doppietta del serbo: tiro dalla distanza e punizione magistrale. Allegri a Lecce può sorpassare l'Inter

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Di nuovo a meno due dall'Inter. La Juventus batte facilmente il Sassuolo nel gelo dello Stadium e si riavvicina ai nerazzurri: 3-0 e tanti saluti al 2-4 patito all'andata, risultato che aveva fatto drizzare i capelli al popolo bianconero e fatto temere una riedizione della stagione passata. Invece la Signora è tornata quella vera e adesso, con l'Inter impegnata nella Supercoppa, vede la possibilità di mettere il muso davanti alla squadra di Simone Inzaghi per quanto con una partita in più: l'appuntamento è fissato per domenica sera a Lecce, dopo avere raccolto 39 punti nelle ultime quindici partite: senza sconfitte dal Sassuolo al Sassuolo.

Sugli scudi, come da tabellino, Dusan Vlahovic: quinta doppietta con la maglia della Juve, ottavo e nono gol stagionale per un fatturato che comincia a diventare interessante. Certo, la complicità della squadra di Dionisi è stata evidente: imbarazzante Consigli specie sulla prima rete, quando tutta la fase difensiva degli ospiti è stata decisamente approssimativa. Palla persa in uscita, nessuno a cercare di recuperare il pallone sua trequarti così che il serbo ha potuto prendere la mira dal limite dell'area superando il goffo tentativo di parata del portiere neroverde: 1-0 e match già indirizzato dopo nemmeno dieci minuti, con la Juve che aveva ripresentato Rabiot dal primo minuto e Yildiz ancora titolare al posto di Chiesa. Una conclusione di Lauriente il solo che provava a costruire qualcosa di decente - faceva fare bella figura a Szczesny poco prima del raddoppio: stavolta su punizione, ancora con Vlahovic protagonista e il solito Consigli non irreprensibile. Tutto facile, insomma. Con il serbo che al Sassuolo aveva già rifilato una doppietta allo Stadium il 15 agosto 2022 - convintamente applaudito dai presenti, inebriati anche dalle giocate e dalle accelerazioni di Yildiz, decisamente a suo agio in ogni zona del campo.

Juve allora sul velluto. Per una ripresa da gestire senza troppe angosce e con la consapevolezza di avere ormai raggiunto una standard di rendimento elevato che prima della gara ha portato Giuntoli ad affermare che, dopo l'ormai prossimo arrivo di Djalò, «il mercato in entrata è da considerarsi chiuso. Questi ragazzi meritano la massima fiducia». E se Berardi lanciava qualche segnale di risveglio (splendido Szczesny su una sua sberla dal limite), il punteggio cambiava solo nel finale grazie al gol di Chiesa, subentrato nel frattempo a Yildiz e a segno per la sesta volta nella stagione.

Per la Signora, quarta vittoria consecutiva, più 16 sul quinto posto ed ennesimo segnale lanciato all'Inter.

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