Calcio

Lautaro & C. con il mal di casa. L'Inzaghi furioso avvisa i suoi

Altri punti persi a San Siro dopo il Sassuolo. Stavolta sprecato il 2-0 dopo 13'. Simone: "Le mie squadre vincono queste gare"

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Un po' è l'Inter che si butta via, un po' è il Bologna (un grande Bologna) che sa dove andare a raccogliere il regalo: sotto di 2 gol dopo 13 minuti, Thiago Motta, accorcia su rigore, rientra in partita, pareggia in avvio di secondo tempo e riesce a difendersi con ordine, senza mai vero affanno. La Champions pesa, eccome se pesa. E se ancora fosse servito, la storia della doppia Inter a disposizione di Inzaghi è smentita dai fatti.

Il tecnico nerazzurro parte anche stavolta con i titolari, perché si è visto che dietro Lautaro e Thuram non c'è nulla, siamo poco oltre lo zero. Acerbi è reduce da una stagione incredibile, ma il dubbio era che potesse ripetersi, e infatti non si sta ripetendo, come dimostra esplicitamente il pareggio di Zirkzee. De Vrij era già stato bocciato l'anno scorso, uno lesto e rapido come l'olandesino del Bologna non l'avrebbe mai preso. C'è chi rimpiange Darmian, non utilizzato, ma dimentica che Pavard è forte ed è costato 32 milioni. Il tempo dirà se quei soldi era meglio utilizzarli per un centravanti.

Cinque punti persi fra Sassuolo e Bologna, sempre a San Siro e sempre partendo da situazioni di vantaggio: più della sindrome di provincia che ritorna, sono le tossine che si accumulano. Anche se Inzaghi, forse per la prima volta da quando è sulla panchina dell'Inter, punta anche l'indice contro i suoi giocatori e parla di grave calo di concentrazione. «La mia Inter non può non vincere una partita come questa». Certo, a Salerno è più facile che contro il Bologna, che Thiago Motta ha reso non solo bello, ma ormai anche pratico: nelle ultime 13 partite fra la fine dello scorso campionato e questo primo scorcio di stagione, i rossoblù hanno perso una sola volta (contro il Milan).

Partenza perfetta per l'Inter, prima Acerbi di testa su angolo di Calha, poco dopo ovviamente Lautaro, sventola incredibile da 20 metri, su appoggio di Thuram. Poteva essere finita lì e invece la partita vera non era nemmeno cominciata. «Sono molto arrabbiato, ci è mancata la concentrazione. Abbiamo perso dei punti sanguinosi, ne parleremo quando tutti torneranno dalle rispettive nazionali», aggiunge Inzaghi, aprendo un altro capitolo, che inevitabilmente accrediterà critiche anche contro di lui, già in passato accusato di non riuscire a dare sempre la giusta tensione alla squadra.

Ispirato da un centrocampista totale e bravissimo come Ferguson, che conquista il rigore dell'1-2 contro un ingenuo Lautaro (per la vecchia storia degli attaccanti che in difesa fanno quasi sempre solo danni), il Bologna rialza la testa, per pareggiare poi in avvio di ripresa, quando sì, l'Inter entra in campo senza la ferocia dei forti. Dura poco, ma tanto basta per subire il 2-2 del pareggio. A nulla servono i cambi, anche perché zero arriva anche da Cuadrado, poco di più da Carlo Augusto. Suo fra l'altro l'unico vero pericolo corso da Skorupski nell'ultima mezzora, un tiro centrale, impegnativo. Niente anche da Frattesi e come sempre da Asllani.

Altro che doppia Inter.

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